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Boardroom Talk – Travel retail e nuovi mall del lusso

Settembre 2, 2013 by Redazione Lascia un commento

Boardroom Talk - Travel retail e nuovi mall del lusso

di Floriana CAPITANI*

Era il 1946 quando Lord Winster, Responsabile dell’aviazione civile britannica, decise di aprire lo scalo londinese di Heathrow al traffico non militare.

Nel 2008, è stato inaugurato il Terminal 5 con il quale, la capacità ricettiva dello scalo, ha raggiunto i 220 milioni di passeggeri all’anno. Ma il mondo si muove, anche in questo contesto, verso Est con i grandi sistemi di hub rappresentati da sofisticate strutture di raccordo del traffico aereo, quale quella creata  per esempio, dal Mainport di Amsterdam,  da Dubai, dal dual hub di Air France e KLM.

All’interno di questi raccoglitori di flussi di passeggeri in transito da una destinazione ad un’altra, non a caso gli addetti del settore, parlano di “location captive”, le società di gestione hanno realizzato degli autentici shopping mall. Accessori e prodotti di lusso, grandi vetrine e piccoli spazi, collezioni esclusive e studiate per le differenti nazionalità di passeggeri.

Il travel retail, erede del più datato Duty Free, cresce in maniera vertiginosa, offrendo ai brand nuovi spazi di sviluppo. L’acquisto d’impulso, è questa la vera leva del travel retail: l’acquisto rapido che spesso non prevede nemmeno la prova dell’indumento. Spesso questi store non prevedono neanche camerini all’interno, gli spazi hanno dimensioni ridotte, 60/100 mq al massimo.

L’enfasi è sulla vetrina e sullo sviluppo di un visual merchandising molto aggressivo, caratterizzato da un’elevata densità di prodotto. Un’industria quella del travel retail, che muove un volume di fatturato di circa 50 miliardi di euro. Fino a poco più di dieci anni fa, il beauty, i tabacchi e il wine/spirits, rappresentavano globalmente il 90% del mercato ma, nell’ultimo decennio, molti marchi del luxury hanno compreso le potenzialità del settore.

Il mondo degli accessori e quello degli articoli da viaggio, rappresentano i best seller del segmento, spesso con collezioni esclusive che enfatizzano la travel experience ed evitano comparazioni di prezzo con l’offerta all’interno di outlet e centri commerciali.

La valenza di questo segmento di mercato è forte anche sotto l’aspetto del marketing, offrendo nuovi spunti di contatto con potenziali clienti.

In Italia, oltre agli aeroporti, le stazioni hanno, dal 2000, sposato questa nuova filosofia commerciale, potendo “sfruttare” un flusso annuo di commuter di circa 150 milioni di persone che si muovono sulla direttrice Roma/Milano.

Se consideriamo questi numeri nel loro complesso e li raffrontiamo con un mercato, quello italiano appunto, asfittico in termini di crescita, allora davvero il travel retail potrebbe essere, all’interno di una strategia bilanciata di sviluppo, un nuovo asset di crescita capace di generare fatturati e margini significativi.

*Former Partner Odgers Berndtson

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