Momenti preziosi con Casio” a Baselword 2013. Continuiamo la nostra chiacchierata con il Direttore Director Marketing & Sales Casio Italia Brauner.
Da qui in avanti avete altri progetti con i quali proseguire questo strepitoso 2013?
Puntualizziamo che G-Schock fa pare di una strategia internazionale. Il temporary store piuttosto che la fiera di Basilea rientrano in una serie di eventi celebrativi a livello mondiale che si chiuderanno a Tokyo. Tutto è iniziato nell’agosto del 2012 a New York con SHOCK THE WORLD al quale ha partecipato Eminem, dopo anni di assenza live. Andremo avanti fino a November 2013 a Berlino, a livello Europ ma sono tutti eventi nazionali coordinati da casa madre, in modo da dare presenza a livello mondiale di questo che per noi è il marchio più importante (della orologeria Casio, infatti, fanno parte anche le linee Protrek, Edifice, Oceanus, distribuito solo in Giappone e per un target alto di gamma, la più sportish-vezzosa Baby-G ed il neonato Sheen. N.d.r).
Come avete chiuso l’anno passato? Pensate che questi eventi possano segnare un “più” anche nel 2013?
Senza alcun dubbio: stiamo avendo un costante incremento delle vendite sin da quando abbiamo iniziato l’attività della promozione della marca G-Shock. Nel caso di Casio Italia siamo nati nel 2010: l”attività iniziale è stata destinata soprattutto agli aspetti organizzativi; nell’ultimo anno abbiamo prestato grande attenzione soprattutto a G-Schock e devo dire che i risultati sono evidenti, con un incremento atteso nei prossimi mesi.
Un dato ufficiale?
In trent’anni sono stati venduti più di 60 milioni di G-Schock in più di 100 Paesi nel mondo, abbiamo sviluppato circa 4 mila modelli di G-Shock, che resta il marchio più importante del brand Casio nella cosiddetta multibrand strategy, con una forza completamente unica nel mondo dell’orologeria. La sua unicità è rimasta invariata nel tempo e deriva dalla combinazione di due elementi: uno interno all’orologio, la tecnologia cioè la sua indistruttibilità; e l’altro esterno, il design.
Non avete risentito della crisi: questione di democraticità del prezzo?
Quando si parla di beni non necessari come sono gli orologi la forza è la capacità di trasferire un’emozione che può generare una propensione all’acquisto. Non possiamo limitarci a considerare l’orologio nell’ambito del suo settore: dobbiamo inserirlo nel novero di tutti quei prodotti che riesco a fornire una soddisfazione al consumatore finale.
Perché allora non aprire dei monomarca in Italia: meglio Milano o Roma?
Per ora abbiamo iniziato l’esperimento del temporary store di Milano che rimarrà aperto fino a metà May, e lì stiamo “testando il polso” della situazione, della conoscenza del marchio, dell’interesse. Non è da escludere che l’esperimento del corner a tempo non si replichi a Roma. Sulla questione monomarca, l’Italia, come il Giappone, è geograficamente “lunga”: qui, come in terra nipponica, avrebbero senso dei punti sia su Milano che su Roma.
Ci sono dei modelli di G-Schock o delle collaborazione, dopo Maison Margiela, che possono implementare l’attenzione sul vostro prodotto?
Per quanto riguarda le collaborazioni, costantemente sviluppiamo questo tipo di progetti e ci portano tante soddisfazioni. Le referenze e le linee che funzionano meglio sono due che vengono dalle origini della storia di G-Schock (una è più rettangolare ed una un po’ più rotonda). Recentemente sono state sviluppate due direzioni di prodotto, con due elementi: una cassa un po’ più grande, l’aggiunta del movimento analogico allo storico movimento digitale delle origini. Stiamo sviluppando sempre più il mondo dell’analogico, cui abbiamo deciso di affiancare quello digitale, tenendo anche conto del fatto che il 90% del mercato mondiale dell’orologeria è fatta di movimenti analogici.
Paola PERFETTI
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