Il cappello è l’accessorio più controverso della storia della moda e del costume. Se da una parte chi è solito indossarlo sembra quasi volersi nascondersi dagli sguardi di chi gli sta intorno, dall’altra parte è difficile che chi porta un copricapo in testa voglia passare inosservato in mezzo alla gente. Pensiamo un po’ alla Regina Elisabetta e ai suoi eccentrici cappellini, a Lady Gaga con i cappellini a forma di telefono di Philipp Treacey o, ancora, alle figlie di Sarah Ferguson, Eugenia e Beatrice, che al regale matrimonio di William e Kate sfoggiavano eccentrici copricapo, realizzati sempre dal cappellaio matto d’origine irlandese, che di certo non le hanno rese invisibili. Anzi.
Un cappello è un dono molto personale così come può esserlo un profumo, perché presuppone che chi scelga di regalarlo conosca perfettamente l’indole della persona a cui lo dona. Sa esattamente se scegliere un copricapo eccentrico e particolare, come ad esempio quelli di Kreisicouture – vere sculture da mettere sulla testa -, oppure un cappello classico, in feltro, fatto come si faceva una volta, come quelli realizzati per i 150 anni di Barbisio. Regalare un cappello è un gesto intimo e personale: per questo motivo chi lo riceve non può che apprezzare il dono che, più che un semplice accessorio, diventa quasi il simbolo di un legame, di un’amicizia.
Donare un Borsalino, classico come quello che avevano in testa Humphrey Bogart e Ingrid Bergmann in una delle più belle scene di Casablanca, ad un’amica che attraversa un periodo un po’ triste è un gesto che dimostra sensibilità: quando non sei al massimo della forma e non vuoi essere visto da nessuno, un cappello ti ripara dagli occhi indiscreti degli altri. È un po’ come una coperta di Linus: ti ci nascondi dentro e tutto sembra andare bene. Se c’è chi lo usa per farsi notare, c’è chi, invece, lo usa come arma di difesa.
L’importante quando si sceglie di donare un cappello è scandagliare l’animo e l’indole della persona a cui lo si regala. Per Capodanno, una personalità eccentrica, ad un Borsalino classico preferirebbe di certo un cappello di Zena: un’opera d’arte fatta ad hoc per esprimere la sua personalità, che diventa segno distintivo del suo modo di essere e che fa parte della sua identità. Una donna dall’animo cosmopolita e bohemienne non potrà che indossare per la Notte di San Silvestro l’ultima creazione di Alysi: falde a tesa larga, macro pied de poule in bordeaux, blu e grigio, non la faranno di certo passare inosservata.
Occhio però a non esagerare, ché a passare dall’eccentricità alla bizzarria delle sorelle reali e di Carrie Bradshaw, che per il suo matrimonio con Mr Big ha scelto di indossare un uccello in testa, il passo è brevissimo. Evitate quindi di regalare copricapi con troppe piume, troppe pietre preziose, troppe paillettes e troppi glitter. Dovete rendere felice la vostra amica non proporla come candidata clown al Circo Togni. Soprattutto se l’amica in questione non ha, come direbbero i francesi, la tête à chapeau.
Pinella PETRONIO