Anche i ricchi piangono, e bevono meno champagne. Bando ai luoghi comuni, ma l’onda lunga della crisi colpisce anche il comparto lusso: secondo un’analisi di Coldiretti in Italia sono crollati i consumi di champagne (-21%) e di caviale (-37%).
Niente più cene eleganti a base di ostriche, caviale e bollicine d’oltralpe? Il calo delle vendite nel nostro Paese di champagne andrebbe ricondotto, sempre secondo Coldiretti, ad una diffusa volontà da parte degli italiani di preferire prodotti made in Italy nella consapevolezza di sostenere la ripresa dell`economia nazionale.
Si stappano meno bottiglie di Moët & Chandon, Perrier-Jouët, Piper e Mumm: meno di 2,5 milioni nei primi 6 mesi del 2012, rispetto ai 9 milioni di bottiglie consumate nello stesso periodo nel 2002. Anche la tavola si impoverisce: i consumi di caviale proveniente dall’estero sono al minimo da almeno 10 anni, sempre secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al primo semestre del 2012
Ma quali le ragioni? Tendenza a sostenere i prodotti del made in Italy ma anche e soprattutto meno occasioni per festeggiare e concedersi il lusso di cene a 7 stelle. Il problema di fondo, sottolinea Coldiretti, resta però il calo del potere d’acquisto degli italiani che si è esteso anche al comparto lusso. E anche se il 90% degli italiani continua a preferire prodotti di alta gamma della filiera nazionale, Coldiretti chiosa con una provocazione: “l’obiettivo made in Italy non sembra però essere prioritario per i politici coinvolti dai recenti scandali dove prodotti simbolo del lusso esterofilo sembrano prevalere“. Il tartufo ci salverà?
Alessia CASIRAGHI