Per la gioia dei tanti appassionati di complicazioni, Patek Philippe presenta la referenza 5270, un segnatempo che unisce, per la prima volta, un calendario perpetuo al classico movimento cronografico presentato nel 2009, interamente sviluppato e costruito all’interno della manifattura.
Patek Philippe ha cominciato la produzione in serie di cronografi con calendario perpetuo 70 anni fa (1941). Da allora, questi segnatempo figurano come i più ricercati tra gli orologi da polso Grande Complicazione della manifattura. Uniscono due funzioni molto sofisticate la cui messa a punto esige numerosi interventi manuali che possono essere eseguiti soltanto da specialisti esperti – il che spiega perché modelli così ricercati non possano essere prodotti che in quantità limitate. La nuova referenza 5270 non si sottrae a questa regola, e riunisce in sé fin d’ora tutte le qualità per divenire in futuro un oggetto-culto.
Il quadrante della referenza 5270, per la sua disposizione, ricorda gli esemplari più celebri di questo tipo di orologi: giorno e mese in una doppia finestrella a ore 12, calendario a lancetta a ore 6 con affissione integrata delle fasi lunari, piccoli secondi a ore 9 e contatore di 30 minuti a ore 3; il volto classico del cronografo a calendario perpetuo di Patek Philippe da 70 anni. Numerosi particolari distinguono tuttavia questo segnatempo dai suoi predecessori. Due piccole finestrelle rotonde posizionate tra il calendario a lancetta e i quadranti ausiliari permettono di collocare a sinistra l’indicazione giorno/notte, e il ciclo degli anni bisestili a destra. Inoltre, i piccoli secondi e il contatore di 30 minuti sono posizionati leggermente al di sotto del centro del quadrante – a indicare che sotto questo design tradizionale batte il nuovo movimento cronografico con ruota a colonne e innesto orizzontale interamente concepito e fabbricato da Patek.
Nel 1925, Patek Philippe presentò – col numero 97 975 – il primo orologio da polso al mondo dotato di calendario perpetuo a indicare all’infinito la data, il giorno e il mese tenendo conto automaticamente dei mesi di 30 o 31 giorni, del 28 February, e del 29 February degli anni bisestili. Ma la produzione in serie dei calendari perpetui iniziò nel 1941, esattamente 70 anni fa, con la referenza 1518. L’aggiunta del calendario perpetuo al calibro cronografico di base a carica manuale CH 29-535 PS ha richiesto lo sviluppo di un nuovo meccanismo di calendario. Con uno spessore di soli 1,65 mm e 182 componenti, questo dispositivo tradizionale a camme ha richiesto uno sviluppo di due anni per poter essere perfettamente integrato nel cronografo. Il calendario perpetuo della referenza 5270 incarna tutta la maestria della manifattura, che si impone oggi per il suo virtuosismo incontestato nella fabbricazione di questi meccanismi oltremodo sofisticati.
È naturale che per il 70esimo anniversario del suo primo cronografo da polso a calendario perpetuo, Patek Philippe presenti un segnatempo per ricordare i suoi illustri predecessori. Quest’aria di famiglia si riconosce dalla doppia finestrella del giorno e del mese a ore 12, nonché dal quadrante ausiliario del calendario a lancetta con l’affissione integrata delle fasi lunari a ore 6, – un meccanismo così preciso che occorrono 122 anni per avere uno scarto di un solo giorno rispetto al ciclo lunare effettivo. I piccoli secondi, a sinistra, e il contatore istantaneo di 30 minuti, a destra, sono posizionati leggermente più in basso rispetto al centro del quadrante – una caratteristica del nuovo calibro cronografico maison. Le lancette ore / minuti in oro ossidato nero riprendono lo stile «feuille» della referenza 1518 del 1941; la lancetta centrale del cronografo si distingue invece per il suo stile «flèche» con contrappeso. Gli indici applicati delle ore in stile «bâton» in oro ossidato nero sono circondati da una scala minuti a binario e dalla scala cronografica. Componente indispensabile dei calendari perpetui moderni, due piccole finestrelle rotonde forniscono l’indicazione giorno / notte tra le 7 e le 8 ed il ciclo degli anni bisestili tra le 4 e le 5. Il quadrante opalino argenté con un diametro di 32,4 mm presenta queste undici indicazioni con leggibilità ed equilibrio perfetti. Una manifestazione molto chiara del savoir-faire di Patek Philippe e della sua fedeltà ai principi essenziali della grande arte orologiera.
Questi due capolavori, il calibro complicato CH 29-535 PS Q ed il quadrante sobrio ed elegante della referenza 5270 si uniscono ad una cassa in oro bianco 18 carati di classica costruzione in tre parti. Il diametro di 41 mm conferisce a questo orologio un’eleganza generosa e contemporanea. I pulsanti del cronografo in oro bianco 18 carati hanno la stessa forma rettangolare leggermente arrotondata dei celebri cronografi a calendario perpetuo degli anni 1940-1950. Anche le anse, leggermente svasate, si ispirano allo stile classico dei modelli storici. Di spirito più contemporaneo è invece il fondo cassa a vite con cristallo di zaffiro trasparente, una vetrina che permette di ammirare in tutta la loro raffinatezza e in piena azione alcuni dei fiori all’occhiello della meccanica orologiera, come il grande bilanciere Gyromax® oppure le leve e le ruote del meccanismo del cronografo – prima di allacciare al polso il cinturino in alligatore nero opaco cucito a mano con fermaglio déployante in oro bianco 18 carati.
La referenza 5270 riassume a meraviglia tutto il savoir faire e il senso dello stile sviluppati dalla manifattura da 172 anni – ma anche la ricca eredità rappresentata dai cronografi da polso a calendario perpetuo firmati Patek Philippe, Una storia iniziata 70 anni fa con la referenza 1518.