I conti della moda si fanno in Svizzera, o almeno quelli di Zara.
Inditex, il colosso spagnolo cui fa capo il marchio di fast fashion più conosciuto a livello mondiale, e che ha fatturato ben 21 miliardi di dollari per 3 miliardi di utili, in cinque anni avrebbe spostato circa 2 miliardi di dollari in profitti in Itx Merken, una piccola unità operativa con sedi nei Paesi Bassi e in Svizzera, come è stato confermato da un’inchiesta pubblicata da Bloomberg.
Non si tratta, in realtà, di una manovra illecita, vero è che sono sempre di più le aziende che decidono di far transitare nelle banche elvetiche i propri profitti, soprattutto per godere di una tassazione più conveniente.
Facendo i conti in tasca al gruppo iberico, rispetto ai Mayri mercati europei come Italia, Germania, Francia e Regno Unito, avrebbe risparmiato, dal 2009 ad oggi, circa 325 milioni dollari (100 milioni dollari solo lo scorso anno), con un potenziamento dell’utile netto della società di oltre il 3 per cento.
La cosa che salta all’occhio è che la controllata, nonostante impieghi solamente lo 0,1 per cento della forza lavoro di Inditex a livello mondiale, ha rappresentato, lo scorso anno, quasi il 20% dei profitti globali della capogruppo.
Secondo i calcoli di Bloomberg, Itx Merken dal 2009 ha raccolto circa 4,3 miliardi dollari e 1,9 miliardi di utile netto, con un margine di profitto del 45 per cento.
Lo scorso anno ha guadagnato 3,1 milioni dollari per dipendente, una cifra circa sette volte più alta rispetto a quella che si registra in una società come Apple, la più profittevole società del mondo.
Jesus Echevarria Hernandez, il portavoce della società, ha detto che la sussidiaria è “ben conosciuta dalle autorità fiscali” e che la sua attività sono state “sottoposte a verifica in un gran numero di Paesi in cui Inditex Group opera”, aggiungendo che si tratta di ”un ente di notevole importanza nel modello di business di Inditex”, che non è legato al “risparmio fiscale”.
Vera MORETTI