di Alessandra GILARDI
Quanti sms di auguri avete ricevuto in questo periodo natalizio? Quante e-mail? E quanti biglietti cartacei di auguri avete ritirato dalle vostre cassette della posta?
Sono sicura che alle prime due domande risponderete con una certa enfasi che ne avete ricevuti moltissimi di messaggi augurali, alcuni persino inattesi che vi hanno sorpreso e un pochino anche lusingati, ma riguardo ai biglietti di auguri… ahimè… non si usa più. E liquidate così un aspetto che definiva il periodo di Natale: quello di acquistare i biglietti di Natale anzitempo, procurarsi i francobolli e mettersi all’opera.
Sono passati i tempi in cui ci si sedeva a tavolino a scrivere i biglietti augurali, magari si aggiungeva una foto di famiglia oppure a quella dell’ultimo arrivato se da tempo non ci si sentiva. Si approfittava dell’occasione…
Ora è tutto più diretto, immediato, ma vogliamo dire un po’ seriale, impersonale e freddo; un sms oppure una mail con in copia tutti i contatti della rubrica, stesso testo per tutti o al massimo una qualche lieve variazione, giusto per un distinguo… e fatto. Vogliamo dire nulla di intimo o personale?
Un pochino meno kitsch possono essere considerati i biglietti augurali che potrebbero essere stati scritti pensando al destinatario nella misura in cui si fa un qualche riferimento alla relazione che intecorre e che quindi riporta una “variazione” nel testo.
E che dire dei biglietti prescritti, quelli che riportano anche una pagina di testo che abbiamo scelto perchè l’augurio era proprio sentito e il mittente si limita ad aggiungere la firma o un lapidario “con affetto”?
Assolutamente cool invece ricevere il biglietto di Natale o comunque di auguri scritto a mano con un pensiero ad hoc, magari dopo aver scelto uno di quei bigliettini anticati dal sapore un po’ retrò che ci riportano ad un passato che il ricordo rende ancor più magico.
Ma quando è stata l’ultima volta che avete cercato una buca delle lettere? Ma ce n’è una vicino a dove abitate? Forse non vi siete mai neppure posti la domanda perchè non si è verificata la necessità. E a quando risale l’ultima volta che avete imbucato un biglietto per un amico o un vostro conoscente?
In questi tempi frenetici ci si è forse dimenticato il piacere che procura la scelta di un biglietto e il tempo che si ritaglia per scrivere regalando un pensiero al destinatario. Talvolta ci limitiamo a scrivere un augurio abbastanza stereotipato sul biglietto chiudipacco…
Ma senza bigliettino, che Natale è? Dove è finito il vero spirito di questa festa, che non è per nulla consumistico nella sua più profonda realtà, bensì il contrario?
Io con gioia leggo e ricevo sempre con immenso piacere i bigliettini a me indirizzati e scritti a mano, dove traspare dalla scrittura anche un qualcosa della persona stessa che lo ha scritto. E li conservo tutti in una scatola che è già stata più volta sostituita da una più capiente.
Ormai queste feste sono trascorse, ma ne abbiamo tante altre che ci aspettano e magari possiamo far tesoro di questi spunti di riflessione!
Cool: bigliettino di auguri scritto a mano
Kitsch: le catene di mail oppure gli sms tutti uguali
Voi, cosa ritenete sia Cool&Kitsch? Scrivetecelo a [email protected]