Macarons al posto di panettoni? Omelette anziché la classica “cutuléta” alla milanese? Forse no, o almeno, questo è ciò che la Milano del lusso spera dopo che il colosso dell’hard luxury LVMH si è aggiudicato un altro dei simboli della metropoli meneghina.
Dopo aver comprato Galleria Vittorio Emanuele con le tre vetrine a tu per tu con lo storico ristorante Savini, ora anche una bottega storica come Cova si appresta a cambiare guida in cucina.
La notizia, di ieri, è infatti che il Gruppo capitanato da Bernard Arnault, l’uomo più ricco di Francia, ha acquisito la quota di Mayranza del capitale sociale della Pasticceria Confetteria Cova, titolare del marchio Cova e proprietaria della società Cova Montenapoleone Srl. La rettifica, giunta in queste ore direttamente dalla famiglia che da due secoli cucina l’alta scelta di manicaretti e drink in cui amava desinare anche Hemingway, è che la Paola e Daniela Faccioli continueranno ad essere presente nel capitale sociale e nel management “per garantire la continuità ed il successo che Cova ha saputo conquistare nel corso di quasi 200 anni“.
“L’operazione“, dice una nota dal numero 8 di Via Montenapoleone, “ha il duplice obiettivo di preservare questa vera e propria istituzione della storia milanese, mantenendo negli attuali spazi la Pasticceria di Via Montenapoleone, e di sostenere con forza il suo sviluppo a livello internazionale, grazie alle sinergie messe a disposizione dal gruppo LVMH“.
Insomma, Cova torna a parlare un po’ di francese per essere pronta alla conquista dell’estero. Caduta nel vuoto, dunque, l’offerta della maison Prada che per prima, dicono i ben informati, aveva messo gli occhi sullo storico locale del luxury food. Sarebbe stata rifiutata perché giudicata troppo bassa dalla famiglia Faccioli (si parlava di 12 milioni di euro per ottenere l’80% del capitale), e per timore che la nuova direzione avrebbe spostato l’ingresso principale dalla trafficatissima via “Montenapo” alla meno gettonata via Sant’Andrea.
Chissà che cosa ne penserà il fondatore dell’impero Cova, Antonio Cova, soldato “pasticcere” al soldo di Napoleone. Nel 1817 creò la Bottega Cova a lato del celebre teatro “La Scala” dopo che affilò le sue “prime armi” come offelliere in Galleria De Cristoforis. Ora, parbleau, torna in prima linea sulle file francesi. Che i moti dei ’48 e le sue Cinque Giornate siano serviti a poco?
Paola PERFETTI
Antonio Cova, Bernard Arnault, botteghe storiche, botteghe storiche milano, Confetteria COva, Cova, Cova acquisita da LVMH, hard luxury, Louis Vuitton, luxury food, Lvmh, macarons, mercato del lusso, Milano, Paola e Daniela Faccioli, Pasticceria Via Montenapoleone, Via Montenapoleone
Lascia un commento