Brunello Cucinelli non teme la crisi. Il brand umbro leader nella produzione di tessuti in lana pregiata e cashmere, ha chiuso il primo semestre 2012 con un fatturato di 135,2 milioni di euro, segnando una crescita del 16%, se confrontati con i 116,5 milioni di euro del primo semestre 2011.
Merito del suo fondatore, Brunello Cucinelli, ribattezzato l’imprenditore filosofo, per la sua passione per le arti e le lettere (sua l’idea di restaurare il Teatro di Borgo Solomeo, che prenderà il nome di Teatro Cucinelli) che al gusto per il bello (e per i tessuti di altissima qualità) ha sempre unito un grande amore per la sua professione imprenditoriale.
Tornando a parlare, tutti i mercati internazionali del brand hanno riportato crescite a due cifre nel primo semestre del 2012, con un peso sul totale fatturato pari al 73% . Se confrontiamo i dati con la quota raggiunta nello stesso periodo del 2011, scopriremo che la crescita si attestava un anno fa al 68%.
I mercati più dinamici si confermano essere l’Europa (+17%), il Nord America (+23%) e la Cina (+52%).
Veniamo alle boutique multimarca: a June 2012 il fatturato si aggirava attorno agli 83 milioni di euro, in crescita del 2% rispetto agli 81,2 milioni di euro dell’ultimo semestre del 2011.
“Siamo più che soddisfatti di come stanno andando le cose per la nostra impresa – ha dichiarato Brunello Cucinelli – e siamo particolarmente contenti dei dati, che anche in base alla qualità delle vendite ci fanno immaginare un semestre di redditività molto interessante”.
Diverso il discorso per il network dei monomarca del brand: il 2012 ha visto l’apertura di 15 nuovi punti vendita, di cui 9 di proprietà e 6 in franchising. I monomarca Cucinelli salgono così a quota 70 nel 2012.
Alessia CASIRAGHI