Dopo il regista-filosofo, applaudito i giorni scorsi al Festival di Venezia, l’invisibile Terrence Malick, è la volta dell’imprenditore- filosofo. Brunello Cucinelli, l’appassionato di arti e lettere nonchè fondatore dell’azienda umbra leader nella produzione di filati pregiati e cashmere, brinda al successo del suo brand in Borsa i giorni scorsi.
L’azienda di Solomeo conferma per il primo semestre del 2012 ricavi netti pari a 135,2 milioni di euro, segnando un +16,1% rispetto ai 116,5 milioni del 2011.
Non solo Italia. Il cashmere firmato Cucinelli seduce i mercati esteri: l’export del primo semestre del 2012 è infatti cresciuto del 5,2% rispetto allo scorso anno, arrivando a rappresentare il 72,9% del totale.
Crescita a doppia cifra in tutti i mercati d’oltreoceano: +23,3% nel Nord America con ricavi netti a 35,4 milioni, +51,6% nella grande Cina con 6,2 milioni, +52,9% nel resto del mondo con 12,9 milioni. Anche i mercati europei confermano la loro passioni per i filati made in Italy, registrando una crescita del 17,3% in Europa e 44 milioni di euro di fatturato. Tuttavia si evidenzia un leggero calo delle vendite in Italia, scese del 2,8% da 37,6 milioni di euro del 2011 a 36,6 milioni del 2012.
Ottimi risultati del comparto retail diretto: la crescita è stata del 49,4%, mentre le catene di negozi franchising hanno registrato +46,7%. Il brand Cucinelli ha aperto nel solo 2012 ben 15 punti vendita, di cui 9 diretti e 6 in franchising. Il network multimarca ha segnato invece un timido incremento pari al 2,2%.
Alessia CASIRAGHI