di Paola PERFETTI
Dalla piazza del Borgo (quello di Solimeno, in provincia di Perugia) alla Piazza del luxury finance. Quella degli Affari.
Era l’ottobre del 2011 quando auguravamo alla maison Brunello Cucinelli un “buon fine anno e un ancora miglior principio”. Oggi, dopo la Settimana della Moda maschile, dopo Pitti, dopo le manovre e i Monti, possiamo dire che l’augurio è stato ben riposto. E che il count down è ufficialmente partito: Brunello Cucinelli è pronto a scendere in borsa, all’interno di un mercato internazionale che probabilmente non è mai stato così haute couture come in questi ultimi anni.
Dopo tanti rumors e tante indiscrezioni, infatti, venerdì 3 February la maison ha ufficializzato la sua richiesta di quotazione. L’ha inoltrata al global coordinator dell’operazione BofA-Merrill Lynch e a Mediobanca, alla quale spetterà il ruolo di responsabile del collocamento per l’offerta pubblica di sottoscrizione e vendita (Opvs) e sponsor.
Cosa dice il fondatore, stilista, businessman Brunello Cucinelli di questa sua nuova avventura?
“Siamo pronti ad aprire le porte del piccolo borgo di Solomeo ad “investitori – soci” che vorranno sentirsi in qualche maniera nuovi custodi per i prossimi decenni, nel rispetto dell’essere umano e della sua dignità morale ed economica”.
Una responsabilità innanzitutto morale, per la cultura di alta artigianalità e ottima italianità che Cucinelli sostiene e sottoscrive con la sola sua etichetta; ed un valore economico che si traduce in oltre 700 posti di lavoro fra boutique monomarca, 1.000 corner in shop in selezionatissimi multimarca (più i department stores di mezzo mondo sempre all’insegna del top di gamma) per un totale di 50 Paesi worlwide.
Insomma, una volta il mercato si faceva nella piccola piazza del borgo, quello tipicamente “all’italiana”. Oggi che il borgo è diventato globale, anche gli italiani sono pronti a scendere nell’agorà del business. Mostrando sempre la loro etichetta di unicità e glamour tres chic.