Chi di mano ferisce, di mano perisce. O meglio, non guardar la pagliuzza negli occhi del tuo nemico, se non vedi la trave nei tuoi. Diego Della Valle, patron del Gruppo Tod’s, ha annunciato di voler aumentare esponenzialmente la sua crescita all’estero. Guardando a un mercato in particolare: la Cina.
L’attenzione strategica di Hogan e dell’intero gruppo Tod’s pare infatti convogliarsi verso il Paese del Sol Levante, dove già per il biennio 2012 – 2013 è previsto un fitto programma di aperture.
Ora la domanda è: parliamo dello stesso Patron Della Valle che all’indomani del vertice Marchionne-Monti a Palazzo Chigi, che avrebbe dovuto decidere le sorti della Fiat, ha definito l’azienda del Lingotto “presa con le mani nella marmellata perché se ne voleva andare, con gli uffici stampa che lavorano più degli uffici progettazione”? O che più tardi, sempre dal suo scranno all’università Bocconi, ha rincarato la dose affermando che le colpe della Fiat non sono solo dell’amministratore delegato Sergio Marchionne ma anche della famiglia Agnelli “che a suo tempo ha deciso di abbandonare questo paese, senza minimamente pensare, nonostante la crisi che oggi c’è in Italia, alle conseguenze che possono causare al mondo del lavoro, al mondo dei loro fornitori e dei concessionari“?
Quel che è certo, è che a guardare a Oriente (la Cina che da grande Fabbrica del Mondo sta diventando il più grande Mercato del mondo) sono la Mayr parte delle industrie italiane ma non solo. E che non necessariamente si ritrovano a fare i conti con buchi in bilancio o vendite in affanno nei mercati europei e americani: solo per fornire qualche numero, nel 2011 i ricavi del gruppo Hogan hanno sfiorato i 281 milioni di euro, segnando un +4,7% rispetto al 2010, mentre nel primo semestre del 2012 la crescita ha registrato solo una leggera flessione (130,6 milioni di euro di ricavi).
Alla vigilia dell’avvento della Settimana della Moda milanese, era stato lo stesso Mario Boselli, presidente della Camera nazionale della moda italiana, a sottolineare che “la Cina, dal Vecchio continente, è un serbatoio immenso per il settore del lusso”, e dal tessile all’abbigliamento, dal lusso all’orologeria molti marchi italiani hanno aumentato il loro giro d’affari verso oriente.
Forse con un paio di Hogan ai piedi, la corsa potrebbe diventare ancora più veloce.
Alessia CASIRAGHI