Nel corso della sua lunga e onorata carriera Renzo Piano ha progettato tantissimi edifici in tutto il mondo, sempre all’avanguardia nel design e spesso assai imponenti nella struttura, come il New York Times Building, grattacielo da 56 piani e 319 metri, e l’Auditorium Parco della Musica a Roma, complesso multifunzionale che si sviluppa su un’area di ben 55.000 metri quadri.
Nelle ultime settimane, invece, l’architetto genovese sta facendo un gran parlare di sé per un’opera che si colloca all’esatto opposto in quanto a dimensioni, già ribattezzata “la casa più piccola del mondo”: Diogene, modulo abitativo ad uso singolo che misura solo 2,4×2,4 metri di superficie, con linea di colmo a 3,2 metri di altezza.
Il riferimento al filosofo greco, che secondo la leggenda viveva in una botte per fuggire dai lussi della vita moderna, non è ovviamente casuale: la micro home di Piano è infatti il trionfo dell’essenzialità e dello stile minimale, con quelle linee nette e precise e il tetto a due falde che richiamano subito alla mente l’immagine archetipica della casa.
Non fatevi però trarre in inganno dal suo aspetto esteriore. Diogene non è infatti un rifugio d’emergenza, ma una soluzione abitativa dotata di tutto il necessario: appena entrati ci si trova nella “zona giorno”, equipaggiata con divano letto e tavolo pieghevole, mentre dietro ad un pannello divisorio sono installati doccia, gabinetto e angolo cucina. La struttura portante e gli interni sono in legno di cedro, il rivestimento esterno in alluminio.
Ma Diogene non è solo un esercizio di stile architettonico, per quanto raffinato: avvalendosi del contributo di importanti società di ingegneria ambientale, come la tedesca Transsolar e l’italiana Favero&Milan, Piano ha infatti realizzato un modulo abitativo del tutto autonomo a livello energetico, indipendente dalle infrastrutture locali e quindi aperto alle più diverse possibilità di impiego (casa vacanze, studiolo, piccolo ufficio, ecc).
Pannelli solari e cellule fotovoltaiche soddisfano il fabbisogno di corrente elettrica, mentre sul tetto è collocato un serbatoio per la raccolta e la purificazione delle acque piovane. A consolidare l’anima green del progetto troviamo infine toilette biologica, ventilazione naturale e vetri tripli.
Ancora in fase di prototipo e quindi passibile di ulteriori modifiche, Diogene è visitabile su prenotazione nel Vitra Campus di Weil am Rhein, città tedesca a pochi chilometri da Basilea.
Manuele Moro
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