Se in Italia tutti vogliono essere “The Apprentice“, l’apprendista di Flavio Briatore, in America l’uomo più invidiato resta Donald Trump. E’ da un po’ di tempo, però, che del business immobiliare dell’ex marito della platinata Ivana non si sente più parlare, ed in molti si sono chiesti: Donald Trump, che lavoro fa?
Facile: vende il suo nome nel mondo su tutto, cioè su qualunque progetto possa essere monetizzato. Profumi per uomo, materassi, cravatte, vodka, bottiglie d’acqua, scotch: è tutto suo. E il suo primo amore: le case, gli edifici, il lusso? Complice la crisi economica mondiale, negli ultimi anni il magnate ha preferito snobbare gli Stati Uniti per investire in altri angoli del mondo.
Turchia e Brasile le prime mete conquistate. Quindi è venuto il Canada, Vancouver in particolare: suo è il lancio di una torre contenente appartamenti e hotel. Prossima tappa: Filippine e Azerbaigian.
La strategia basata su accordi di licenza del suo nome è dimostrata dall’apertura da parte della Trump Organization di un ufficio a Shanghai, dalla quale parte per andare a caccia di accordi con partner cinesi.
Secondo il Paperone 67 enne, i progetti immobiliari in giro per il globo sono migliori perché non conosce questi mercati, mentre negli Stati Uniti preferisce semmai investire denaro nell’acquisizione o sviluppo di complessi propri.
Alcuni esperti di branding, dicono le agenzie, fanno notare che una delle ragioni per cui è dal 2007 che l’imprenditore non ha più siglato accordi in America sta nel fatto che molti dei progetti immobiliari sono falliti. Progetti che però non sono da poco: i costruttori che comprano in licenza il marchio Trump versano in anticipo dai 5 ai 10 milioni di dollari.
Donald… altro che papero sfortunato!
Pa.P.
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