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E io cresco!

Marzo 21, 2013 by Redazione Lascia un commento

E io cresco!

Non è poi così vero che la crisi non fa sconti a nessuno. Il fatto che questa recessione abbia reso i poveri sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi è dimostrato da studi, previsioni e statistiche un po’ in ogni dove. Ultimo in ordine di tempo uno studio della SGR Swiss & Global Asset Management sulle prospettive di crescita del settore del lusso per il 2013.

La società prevede infatti che il prossimo sarà ancora un anno positivo per l’industria dei beni di lusso, con una crescita del 6-8%. Il 90% circa della crescita continuerà a provenire dai consumatori dei mercati emergenti, i quali già oggi rappresentano la metà delle vendite totali di beni di lusso, numero destinato ad aumentare ulteriormente.

Tutte le previsioni, secondo Swiss & Global indicano che la ricchezza mondiale crescerà quasi del 50% entro il 2017 e già oggi l’Asia conta più milionari che l’Europa. Proprio la creazione di ricchezza nei Paesi emergenti sta trainando la crescita del mercato del lusso. Nei prossimi cinque anni la Cina dovrebbe strappare al Giappone il secondo posto tra i Paesi più ricchi al mondo. Infatti, il consumo di beni di lusso da parte dei cinesi, che costituisce circa il 30% del mercato, dovrebbe continuare a crescere nei prossimi anni con tassi mediamente a due cifre. I cinesi di solito acquistano beni di lusso durante i loro viaggi in Europa o a Hong Kong: l’anno scorso il numero di cinesi che hanno viaggiato al di fuori del proprio Paese è cresciuto di circa il 25% e la spesa per beni di lusso è salita in misura persino Mayre.

Ma non di sola Cina vive il lusso. Swiss & Global prevede che, oltre che dai cinesi, contributi notevoli alla crescita verranno anche dai consumatori del Brasile, della Russia e del Medio Oriente. L’aumento dei redditi disponibili, unito alla passione per i marchi di lusso occidentali, alimentano una forte domanda proveniente dalle economie emergenti.

Nel 2013 le aziende con abbondante liquidità potrebbero dare impulso alle fusioni e acquisizioni sul mercato, anche se i marchi buoni rimangono cari e quelli migliori solitamente non sono in vendita.

Nei cinque anni passati, i primi della crisi, i beni di lusso hanno affrontato bene la congiuntura economica difficile e la crisi dell’euro e numerosi marchi forti, fra cui Prada, Ferragamo, Michael Kors e Brunello Cucinelli, hanno presentato IPO. Il potere di determinazione dei prezzi da parte dei marchi di lusso di Mayr successo rimane saldamente intatto: una combinazione di redditività e solidità che è un ottimo indicatore dei fondamentali forti di cui gode il settore del lusso.

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