Per coloro che desiderano che le vacanze siano anche culturali, l’estate del Mart di Rovereto è siruamente una meta da non perdere.
Le mostre ora in atto, e quelle che stanno per essere inaugurate, sono molto diverse tra loro ma tutte interessanti, a cominciare dall’Angelico Geometrico di Fausto Melotti.
Protagonista assoluta è la Scultura H (La grande clavicola), che fu realizzata nel 1971 ed esposta alla Biennale di Venezia nell‘anno successivo.
Il suo ingresso al Mart è avvenuto il 23 giugno, e, anche dopo la fine della mostra, il 30 settembre, questa scultura alta quattro metri, tutta in acciaio, potrà essere ammirata dagli appassionati in modo permanente.
Il Comune di Rovereto, che è anche la città natale di Melotti, ha donato l’opera al museo. Si tratta di un’operazione importante, perché La grande clavicola ha il merito di riassumere in sé tutta l’arte di Melotti.
In essa, infatti, trovano espressione sia le contaminazioni degli anni Trenta, che furono al centro di tante sperimentazioni da parte dell’artista, e degli anni Sessanta, al centro di molte ed approfondite ricerche.
Dura fino al 30Septemberanche la mostra Ricostruzione Futurista, manifesto di una delle grandi avanguardie del Novecento ad opera di Giacomo Balla e Fortunato Depero.
Il percorso espositivo segue fedelmente i temi di quella ricostruzione, nata nel 1915, quando la prima guerra mondiale era alle porte: le tematiche, dunque, sono Scena, Movimento, Volo, Autopromozione, Io/ombra, Automa.
Nonostante ciò, però, la prima opera che si incontra all’inizio della mostra può confondere il visitatore. Si tratta, infatti, di Sal’s Red Hauler Special, il veicolo da corsa che Salvatore Scarpitta realizzò nel 1966. Non è un fuori tema ,a, piuttosto, una testimonianza di quanto il futurismo abbia influenzato la creatività nei decenni successivi al suo avvento.
Il resto, ovvero opere, fotografie, libri e corrispondenza provengono dall’archivio Mart, in grado di promettere lunga vita ad un periodo che lasciò sicuramente il segno.
Stanno per partire, invece, altre due mostre, anche in questo caso molto diverse tra loro.
Il 24 luglio, e fino al 9 settembre, apre al pubblico Con gli occhi, con il cuore, con la testa. La fotografia della collezione Trevisan. La raccolta è sicuramente tra le più significative collezioni private italiane di fotografia: è composta da circa 250 opere, 200 delle quali sono state selezionate per questa mostra.
Ciò che davvero le conferisce prestigio è il lungo periodo di tempo che abbraccia, a partire dai primi dagherrotipi fino ad autori del calibro di Vanessa Beecroft. Un’estensione fuori dal comune, che permette alla mostra una notevole ricchezza tematica: le vedute urbane, il paesaggio naturale, il ritratto e il corpo sono i nodi centrali attorno a cui si articola l’esposizione.
Sempre lo stesso giorno, e fino al 23 settembre, parte Willi Baumeister (1889-1955). Dipinti e disegni, con ottanta dipinti e disegni, appunto, che provengono dal Kunstmuseum Stuttgart e dalla collezione della figlia dell’artista, Felicita Baumeister.
Vera MORETTI