Vezzo utile, accessorio tradizionale sempre di tendenza, per giovani o adulti, in città o al mare, il cappello è una delle poche passioni maschili. D’estate, chiaramente, più che mai. Sono stati grandi divi del cinema come Jhonny Depp ad avere risvegliato tra i giovani il piacere di indossarlo, mentre i protagonisti di “Mad men” hanno sedotto le mogli, generando così un effetto domino per cui, o perché ricevuti in regalo, o perché prontamente richiesti dalle signore, gli uomini hanno ripreso ad usarlo.
Ma scegliere un cappello non è un gioco da ragazzi perché ciascun modello va selezionato in base all’occasione, alla forma del viso e a quella del cranio. Servirebbe quindi l’intervento congiunto di esperti di buone maniere e di anatomia umana per scegliere il cappello perfetto.
Prima di tutto bisogna valutare il materiale: il feltro, robusto e resistente è di certo l’ideale, lino e paglia vanno bene se siete in villeggiatura al mare. Quanto al modello, senza dubbio, il Borsalino (reso celebre dalla casa di Alessandria e celebrato perfino da un film cult) è un cappello jolly, ideale in ogni tipo di situazione che ha la città come cornice; in località vacanziere invece il Panama, storico cappello nato in Ecuador, contraddistinto dal nastro (generalmente nero) alla base della cupola è il più indicato, e anche il più amato dalle donne che lo rubano ai loro mariti e, con un semplice foulard a fantasia, gli danno subito un tocco femminile. Il berretto con visiera, riportato in auge qualche stagione fa da una sfilata Prada, ha chiaramente perso il suo originario contesto d’uso: era infatti indossato per guidare, mentre oggi è perfetto sul campo da golf o in generale per accompagnare un look casual e giovane.
Quanto ai consigli pratici per la scelta del cappello giusto per la propria testa, prima di tutto bisogna armarsi di pazienza ed essere pronti a provare tanti modelli: un cappello ampio snellisce i visi rotondi, mortifica un volto piccolo; quanto all’altezza della cupola essa deve equivalere alla distanza della punta del mento fino a metà della fronte, altrimenti l’intera figura umana risulterà sproporzionata, mentre la larghezza deve essere di poco superiore alla circonferenza del capo: un cappello morbido infatti tende a restringersi.
Andrea VIGNERI
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