di Alessia CASIRAGHI
E’ il simbolo del made in Italy che tutti vorrebbero avere ai propri piedi. Perché le creazioni Ferragamo, calzature in prima fila, continuano a sedurre da una parte all’altra del globo. Dati alla mano, nell’anno appena concluso, la crescita del Gruppo Salvatore Ferragamo ha raggiunto quota +26,2% rispetto al 2010, chiudendo con ricavi da record per 986,5 milioni di euro.
L’ombra della crisi sembra lontano per il brand fiorentino, guidato dall’AD Michele Norsa, che ha registrato nel 2011 incrementi prossimi o superiori al 30% in tutte le aree geografiche del Pianeta.
Qualche esempio? Il primo mercato in termini di fatturato e giro d’affari resta l’ Asia e il Pacifico, con un fatturato pari a 357,7 milioni di euro, registrando una crescita del +33,5% rispetto al 2010. La Cina, in particolare, grazie alle numerose boutique Ferragamo che hanno visto la luce in terra d’Oriente negli ultimi anni ha registrato un incremento delle vendite intorno al 44%.
Al secondo posto svetta il Centro e Sud America con i ricavi in aumento del 34,5%. Medaglia di bronzo per il mercato europeo, target fisso del brand, con una crescita pari al 30,8% nel 2011. Bene gli Stati Uniti e il Nord America, che hanno fatto registrare una incremento del 27,2% in termini di fatturato e giro d’affari lo scorso anno.
Unico dato stabile, quello relativo al mercato nipponico, che ha segnalato un +0,8% a cambi correnti, ma con una flessione del 4,4% della valuta locale.
Fiore all’occhiello del Gruppo Ferragamo, la crescita registrata dal canale di Retail, con un aumento del like-for-like del 16,4% rispetto al 2010 . “Tale eccellente risultato, che segue al progresso del 26,1% già registrato nel 2010 – sottolinea una nota del brand – conferma il successo della strategia di Ferragamo, che puntando su un’altissima qualità di prodotto e sul made in Italy, soddisfa appieno le aspettative della clientela globale”. Giapponesi compresi.