C’erano Patrizio Bertelli, Renzo Rosso, Loro Piana, Brunello Cucinelli, Patrizio Di Marco, Angela Missoni, parte della famiglia Ferragamo e del clan Zegna, tutti riuniti per le elezioni del presidente e del consiglio direttivo della Camera Nazionale della Moda Italiana.
Riconfermato alla presidenza, come da pronostico alla vigilia, il Cavaliere Mario Boselli. La vera notizia è che l’assemblea ha approvato un progetto di grande rinnovamento; un’intenzione che sembra testimoniata dall’impegno di grandi attori del sistema italiano che fino a ieri erano rimasti nell’ombra e talvolta erano stati perfino assenti. Senso di colpa per ciò che non è stato fatto, l’amara considerazione dello smalto che ha perduto la settimana della moda di Milano, la competizione con le sempre più agguerrite fashion week di New York e Londra che si è inventata perfino una manifestazione dedicata alle collezioni per bambini, sono elementi che hanno pesato nella scesa in campo di personaggi come Patrizio Bertelli o sulla scelta di Diego Della Valle e Renzo Rosso di associarsi alla CNMI. Questi sono alcuni dei volti nuovi del consiglio direttivo che è stato eletto stamattina, a loro il compito di realizzare la trasformazione della struttura dell’associazione che compirà 55 anni il prossimo giugno.
La futura struttura della Camera Nazionale della Moda Italiana prevede l’introduzione di un amministratore delegato di alto livello, non ancora individuato, benché tutto lasci intendere che i registi di questa trasformazione abbiano ben chiaro il profilo cui dovrà corrispondere. Riportare Milano al posto che le compete, in considerazione dei fatturati delle aziende e delle proposte creative di alto livello degli stilisti, implicherà una serie di nuove iniziative, come l’organizzazione di eventi di prestigio per i lagnosi giornalisti stranieri, che lamentano di annoiarsi troppo in città. Ma anche un inevitabile dialogo con le istituzioni affinché la città sia più funzionale, a partire ad esempio dall’aeroporto di Malpensa la cui attuale struttura, secondo Bertelli, non incentiva l’arrivo di compratori stranieri.
ASeptemberera stata Miuccia Prada a sollevare la questione del rinnovamento necessario della Camera della Moda, a February Donatella Versace aveva proposto un pranzo con gli altri big della settimana della moda per discutere su come rilanciare Milano, eppure qualche settimana dopo ancora si litigava sul calendario. Sarà questa la volta buona? Resta il dispiacere di vedere due grandi nomi come Giorgio Armani e Dolce&Gabbana restare fuori da questo progetto.
Andrea VIGNERI
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