Seconda stella a destra, questo è il cammino. E poi dritto, fino al mattino. Comincerebbe così il viaggio verso l’Isola che non c’è di Edoardo Bennato. Alla Settimana della Moda di Milano Moda, invece, la fantasia, l’estro, la voglia di evasione nutrita di un’eccellente capacità di inventiva contaminata di generi, design e grandi marchi del made in Italy dell’artigianato e dell’industrial design porta la firma di Goran Lelas.
Altrimenti detto: quando un uomo sa mettersi in gioco, quando un personaggio, noto al mondo per la sua attività di illustratore, per i suoi Toys multicolore, per la relazione, unica in questo genere, con il MoMa di New York (e molto altro ancora nel suo carnet professionale) arriva a Milano e sfila con il supporto di Camera Nazionale della Moda Italiana, ecco che nasce Somewhere City.
Un mondo di personaggi fantastici, di nomi divertenti che fanno il verso a quelli più gettonati dal pubblico nazionalpopolare.
La star della musica è Lady Raga, quella del cinema è Kubrika, ogni donna è principessa e “tutti gli uomini dovrebbero ricordarselo anche sulla Terra” dicono i narratori di questa sfilata sui generis. Soprattutto, sopra tutti, ci sono giochi ed abiti che si scompongono al momento per la felicità di tutti i bambini presenti.
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Ogni entrata, una nuova musica.
Ogni personaggio (o quasi) una collaborazione diversa con uno dei marchi eccellenti del design e dell’arredamento italiano. Abiti-scultura più o meno prorompenti – per fortuna le modelle impaurite indossavano pratiche ballerine nei colori di stagione, arancione, viola, griffate Bloch.
Per questa occasione, Artemide, Alessi, Labelkings, Irinox, Costanza Algranti, Lolli e Memmoli, Benedetta Mori Ubaldini, Daniele Papuli, Annagemma Lascari hanno prestato le loro lampade, le loro strutture, i loro oggetti d’arredo per offrirli all’estro poetico di Goran.
Il risultato? Ogni volta stupefacente: objiects art ogni volta diversi, che si illuminano, che giocano con il pubblico. Un carosello, anzi, una Luna Art che ha concluso in pompa magna le grandi sfilate della Settimana della Moda, promettendo però un lungo corso da qui e nei giorni a venire.
Lui, Goran, con il suo berretto nero calcato sul viso deformato dalla malattia di cui era affetto da bambino; lui, papà addolorato che ha sempre a cuore la causa dell’infanzia, ha in mente di mettere all’asta questi abiti sontuosi così da raccogliere fondi per i bambini più bisognosi.
E non solo. La sua città di Somewhere City, quel luogo in cui volano tutte la anime candide, potrà suggestionare anche altri pubblici lontani: a Milano diventerà una mostra pensata per essere itinerante in tutto il mondo; si trasformerà in un video documentario per testimoniare l’impegno creativo delle aziende coinvolte; sarà un libro, ricco di illustrazioni, perché anche i piccini possano leggervi che anche ai più grandi fa bene giocare. Sempre. Avete capito, cari grandi?
Paola PERFETTI
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