Affondato nel passato, scoperto con l’incredibile voracità dei 16 anni, o atto di conquista, finale, assoluto. Dalla Palma d’Oro di ‘La vie d’Adèle’, l’avventura saffica di formazione del regista tunisino Kechiche, alla passione dimenticata di ‘Le Passè’, valso a Bérénice Bejo il premio come miglior attrice, è l’amore, o se preferite chiamarlo L’Amour (vedi Haneke) il vero protagonista di questo Festival di Cannes 2013.
Dietro le illusioni di un reggia da incanto come quella di Jay Gatsby, che nasconde pietra dopo pietra l’aspirazione a un amore rinchiuso nel passato, o tra le onde di un destino color seppia in una New York anni ’20, come racconta la pellicola di James Grey ‘The immigrant’, con una strepitosa Marion Cotillard.
E’ una scoperta, un viaggio che non conosce ancora la sua meta, l’amore nella pellicola fiume di Abdellatif Kechiche ‘La vie d’Adèle’. Già al centro delle polemiche e più attuale che mai nella Francia post matrimoni gay, il film racconta l’amore, o meglio la recherche sentimentale, di una 16 enne che scopre l’attrazione verso una misteriosa ragazza dai capelli blu. Protagoniste le due attrici rivelazione del Festival Adele e Léa (al secolo Adele Exarchopoulus e Léa Seydoux) che dipingono l’amore impossibile e totale di un’adolescenza che sta sfumando e che si ritroverà ben presto a fare i conti l’eco straziante di un amore perduto.
‘E’ l’amore che mi proponi? No è il potere che ti interessa’. Magnetico, caustico, vibrante: l’amore è un atto di conquista, un duello tra sessi dove dominare ed essere sottomessi al desiderio dell’altro. ‘La Venere in pelliccia’ di Roman Polanski, che ha chiuso la rassegna delle pellicole in concorso, riporta sugli schermi una splendida Emanuelle Seigner, nella vita compagna del regista, gettata dentro il male oscuro della relazione indecifrabile che si instaura fra attore e regista, interpretato nel film da Mathieu Almeric. Venus in Fur, questo il titolo originale, è una pièce a due, ispirata all’omonimo spettacolo di Broadway che porta la firma di David Ives. Un oMay al teatro, ma soprattutto un’indagine ancora più sottile e destabilizzante, su quel concetto di amore che affonda nell’Io più profondo: ‘Essere sottomessa e dipendente al desiderio di un altro è una cosa difficile da sopportare’ afferma sottovoce la protagonista femminile nel film.
Temerario e inaspettato l’amore di ‘Behind the candelabra’, soprattutto perché si consuma tra un sessantenne Michael Douglas e un (finto) ventenne Matt Damon. La storia portata sul grande schermo da Steven Soderbergh è quella tra il pianista idolo degli anni ’50 Liberace e il suo giovane amante Scott Thorson, un amore totale e pericolo in un mondo dove fare outing era ancora impensabile.
Ed è pieno di speranza, sogno e follia l’amore di Valeria Bruni Tedeschi per il ‘suo’ Louis Garrel (i due hanno fatto coppia davvero nella vita, nonostante i quasi 20 anni di differenza) nella terza pellicola della regista ‘Un castello in Italia’. Dare un taglio al passato, doloroso ma indispensabile, diventa per la 43enne Louise l’occasione per cercare di realizzare il suo sogno: avere un figlio. Ma il destino non è quasi mai sprovvisto di sorprese…
Alessia CASIRAGHI
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