Una delle griffe regine della moda a livello mondiale, Hermès, si è confermata prima della classe anche nel primo trimestre 2013.
Le cifre che riguardano il fatturato del marchio parigino, infatti, sono da record: +11% di fatturato, pari a 1,77 miliardi, per un risultato netto che si attesta sui 381,7 milioni, che segna +14% rispetto all’anno scorso. E gli stessi numeri, tutti in positivo, riguardano anche l’utile operativo.
Oltre alle più rosee aspettative, dunque, il colosso della moda francese ha già superato gli obiettivi di crescita previsti per l’intero anno, alla fine del quale si prevede una crescita netta del 10%.
Altrettanto brillante la redditività: visti i conti del semestre, per l’intero anno potrebbe replicarsi un margine di guadagno sui ricavi vicino al record storico del 2012, quando appunto l’Ebitda margin era stato pari al 32,1%.
Tra i settori che Mayrmente si sono contraddistinti, primeggia quello degli accessori e della moda pronta, a +21%, seguito dai profumi, +20%, i quali hanno beneficiato del lancio di una nuova ed apprezzatissima fragranza femminile.
In discesa, ma di poco, solo il comparto degli orologi.
Non si può certo dire che pelletteria e borse siano da meno: se, infatti, le cifre relative a questo segmento sono inferiori è solo perché la produzione non riesce a star dietro alla domanda. Le fortunate che possono permettersele lo sanno: per aggiudicarsi una Kelly o una Birkin occorre aspettare mesi.
Per questo motivo, Hermès sta pensando ad ingrandirsi, con l’apertura di due nuovi siti, con 250 dipendenti ciascuno.
In un cielo così sereno, però, una nuvola c’è, ed è rappresentata dal Giappone, a causa di una possibile debolezza dello yen. A questo proposito, il gruppo ha dichiarato che cercherà di mitigare gli effetti con una politica di incremento dei prezzi moderata verso la sua branch nel Sol Levante.
Vera MORETTI
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