Hermès vs LVMH atto secondo. Sembra senza fine la battaglia legale tra la maison di moda francese e la holding d’Oltralpe, dopo che l’azienda nata come bottega per bardature e finimenti da cavallo ha fatto causa, lo scorso 10 luglio, contro il colosso guidato da Bernard Arnault per ”insider trading e manipolazione dei mercati borsistici”. Come in ogni duello che si rispetti, immediata la risposta di LVMH, che ha replicato con una controcausa per “ricatto, calunnia e concorrenza sleale”.
Il pomo della discordia è da rintracciare nella scalata della holding alla maison parigina che non è andata giù alle famiglie discendenti del fondatore Thierry Hermès.
LVMH è entrata nel capitale della maison del lusso nell’ottobre del 2010, inizialmente con una quota pari al 17%, salita a fine May 2012 al 22,28%. La società controllata dalla famiglia Hermès detiene il 73% del capitale.
In un comunicato la holding ha dichiarato che «LVMH riconferma con forza che le condizioni della sua entrata nel capitale di Hermès sono state perfettamente regolari» e definisce «gravi e destituite da ogni fondamento» le accuse mosse dalla società francese.
Dalle boutique di alta moda alle aule di tribunale: il passo in Francia sembra breve.
Giulia DONDONI