Meglio un appartamento a Manhattan oppure un superattico extralusso a tu per tu con la Madonnina del Duomo di Milano? La scelta potrebbe essere ovvia se non condizionata dal prezzo, dalla metratura, dal panorama … o forse no? Investimento o spesa folle?!
L’acquirente-tipo milanese si orienta su immobili di ampia metratura da 150 mq fino a 300 mq, con almeno 3 camere da letto. L’investitore newyorchese predilige i bilocali (37% delle transazioni residenziali del 2010) o i monolocali (34%), e solo un appartamento su cinque tra quelli venduti a Manhattan supera le 3 camere da letto.
A dirlo è un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sulla rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano realizzata dalla sua azienda speciale Osmi – Borsa Immobiliare, in collaborazione con FIMAA Milano e su dati di LaSeven Inc. sulla piazza di New York, anni 2009 e 2010. Ma non è tutto.
Secondo i dati emersi da questo studio e poi dichiarati nel recente convegno in Camera di commercio, sempre a Milano, le transazioni immobiliari della metropoli lombarda sono cresciute di un bel +6,7% – come a New York (+35,4%) – solo che, qui in Italia, il prezzo medio per gli immobili di alto livello, soprattutto quelli ubicati nelle zone Repubblica-Moscova (che segnano un +12,5%) e quelle sull’asse “centralissimo” Vittorio Emanuele -San Babila (+7,3%), è in grande ascesa dopo il periodo di stabilizzazione seguito alla crisi finanziaria del 2008.
Tra il 2009 e il 2010, infatti, sia a Milano come a New York le transazioni immobiliari sono aumentate ed il mercato internazionale degli immobili sta lanciando dei bei segnali di ripresa con un +6,7% segnato nel capoluogo lombardo sulle compravendite residenziali ( sono passate in un anno da 17.662 a 18.849), un numero che fa un figurone al Bel Paese se confrontato con Manhattan: OltreOceano, infatti, il balzo in avanti è stato “solo” del 35,4% con 10.060 unità vendute nel 2010 contro le 7.430 del 2009.
Veniamo quindi ai dati economici. Stando a quanto emerso, è il settore lusso a trascinare l’intero comparto: solo nel 2010, infatti, il prezzo medio delle soluzioni residenziali di pregio a Milano si è attestato attorno ai 9.500 euro al metro quadro (+4,7% in un anno), mentre a Manhattan si aggira attorno ai 10.600 dollari al metro quadrato, prezzo il lieve flessione rispetto al 2009 (-1,2%).
A Milano, poi, le zone che trainano la crescita sono: Repubblica-Porta Nuova (+12,5% in un anno) e Vittorio Emanuele -San Babila (+7,3%), mentre a fronte di una domanda stabile a New York e in lieve aumento a Milano, lo sconto medio praticato sul prezzo di listino ha un’oscillazione più ampia a Milano rispetto alla Grande Mela.
All’ombra della Madonnina, poi, si riesce a spuntare una cifra ridotta dal 5 fino al 20%, a Manhattan la decurtazione è del 7,1%. La conclusione? Che a chi abita a Milano e non vuole spendere un occhio della testa merita optare per l’affitto: nel capoluogo lombardo si spende un terzo in meno della Grande Mela.
Sul mercato delle locazioni, sempre preso a riferimento il periodo tra 2009 e 2010, il numero degli affitti a Manhattan si è quasi triplicato, mentre l’andamento del primo quadrimestre del 2011 ha confermato il trend (+6,5% tra april 2010 e 2011).
I canoni più elevati? Abitare a New York costa di più nei quartieri di Tribeca e Soho, dove i prezzi medi sfiorano i 4.800 dollari in stabili (senza portiere!), così comei 5.500 in edifici custoditi.
Decisamente più basse sono invece le tariffe per le locazioni milanesi: per un bilocale arredato nel capoluogo della Lombardia occorrono circa 1.200 euro mensili mentre per un omologa sistemazione oltreoceano bisogna sborsarne quasi 4.400.
E dunque: quali sono le opportunità di investimento, in particolare nel residenziale e nell’acquisto di immobili di lusso in queste tre città? Secondo Antonio Pastore, presidente di Osmi, Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano -“La casa conferma il suo valore di bene di investimento. Uun segmento di mercato come quello di lusso è già ripartito e questo può costituire un indicatore per un prossimo ritorno alla crescita del settore”.
“Milano resta in una cornice internazionale un riferimento ancora solido e significativo” – ha dichiarato Lionella Maggi, Presidente di FIMAA Milano e vice presidente di Osmi, la Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano – “In una fase ancora delicata, com’è quella dell’attuale ripresa economica, è importante il lavoro e l’impegno congiunto delle istituzioni e degli operatori privati per un costante monitoraggio e confronto dei diversi mercati, al fine di promuovere Milano e le sue opportunità di investimento immobiliare anche a livello mondiale. Con le sue rilevazioni prezzi e i suoi servizi, OSMI – Borsa Immobiliare si pone quale cerniera tra le istituzioni e il mercato”.
Paola Perfetti