Ha fatto ridere con “Sincerità” e le sue faccette buffe. Ci ha fatto commuovere con “La Notte” di Sanremo 2012. Ha girato due film di cui il primo, “Tutta colpa della musica” di Ricky Tognazzi, è stato in concorso al Festival del Cinema di Venezia 2011. Ha fatto mezzo outing, l’inverno scorso, posando super sexy e dicendo di aver pensato ad un lato bisex. Ha gridato davanti a tutta Italia quello che la metà del cielo di X Factor pensava su Simona Ventura, ma sull’argomento non ci vuole tornare perché “ci ha perso il lavoro“, dice scherzando in occasione della presentazione di Modaterapia, il libro che Stefano Sacchi ed Andrea Balconi hanno pubblicato per Salani Editore alla scoperta della cultura del gusto e delle regole per sentirsi bene “nei propri panni”.
Forse Rosalba Pippa, in arte Arisa, non è esattamente il prototipo di femminilità e sensualità cui si pensa subito parlando di moda e lusso, eppure, anche quando si parla di shopping e look sorprende. Insomma, fa lo stesso effetto di quando passa dalla voce buffa effetto citofono ai suoi classici vibrati da usignolo.
«Come tutte le donne amo essere a posto, vestirmi bene, purché questo coincida con il farmi sentire a mio agio. Ho cercato di abbattere i miei limiti salendo sul palco con abiti strepitosi, di cui ringrazio gli stilisti, e ne sono orgogliosa, ma dopo un po’ non riesco a muovermi. Il mio desiderio non sempre assomiglia alle mie possibilità: anche se gli altri dicono che non ci sono problemi, io non voglio che si veda la “pancetta” o che so io. Piano B nel panorama della musica visto che il mercato va un po’ così? Mi apro il mio bel negozio di vintage NON usato in cui fare ricerca e proporre capi introvabili, fatti con colori, lane, pellami come in giro non se trovano più».
Comincia così la nostra chiacchierata nel negozio meneghino Banner. Non abbiamo visto se nella boutique del Quadrilatero della Moda ci sono i capi del suo stilista preferito, maison Margiela, ma le sue idee di moda sono chiare:«Dal risultato del test alla fine del libro è emerso che sono un profilo fantasioso, ed è vero: non mi piacciono i capi in serie. Per me la moda è creatività e non tutti devono indossare abiti uguali».
Il suo stile è…
Casuale: la mattina io vesto una parte di me. Ci sono giorni in cui vesto i miei capelli. Giorni in cui vesto le scarpe. Oggi ho vestito i jeans.
Preferisce le borse o le scarpe?
Le borse, ma non sempre mi sento di spendere un sacco di soldi per un accessorio. Compro tanto in giro ma poi mi sale il senso di colpa se esagero, a meno che non si tratti di pellami pregiati. Voglio dire: ma perché sborsare un sacco per una T-shirt o dei jeans “fit”, quando poi quei jeans non rispettano le forme delle donne vere. Com’è che i jeans degli anni ’80 tiravano su, contenevano e tutte le donne erano belle?
Lei ha un’autentica passione per gli anni ’80
Per tanti versi, anche per i colori godibili. Se sono viola, geometrici, strutturati sono davvero “sinceri”. Sono stati degli anni incisivi quelli, in cui tutto è cambiato ed ha preso una direzione diversa da ciò che c’era prima. La sperimentazione di quegli anni era intelligente e molto coraggiosa.
Il brand del cuore?
Vado matta per il vintage anni 80 Versace.
Ed il personaggio di quegli anni che le ha lasciato di più?
Mi sono rimasti Donatella Rettore, Loredana (Berté, N.d.r.), Mimì (Mia Martini, N.d.r.), Viola Valentino, Giuni Russo…
Un po’ la ricorda nel nuovo look…
Grazie, è un bel complimento!
Rinnovato il look, dunque, tiene di più al suo aspetto? Qual è il suo segreto di bellezza?
Prodotti naturali, sempre. Essenze, oli, crema ad alta protezione sul viso, sempre. Non esco di casa senza.
Le tre prime cose che trova nella sua borsa
Dunque, vediamo: olio per le cuticole, portalavanda antri stress, chiavi di casa. Ah, da quattro anni a questa parte mi capita una cosa strana. Per strada, sul cofano della macchina, mi capita di trovare oppure mi lasciano degli oggetti da bambini, che ne so, piccoli stampini in legno, un ciucciotto… E’ come se quegli oggetti mi scegliessero.
Voglia di maternità?
Mah, Natale quando arriva arriva.
E le vacanze?
Per questa estate mi aspetto tanta campagna. Farò dei concertini e sarò nelle piazze con un tour molto tranquillo (ha già partecipato alle Milleluci di Platinette, N.d.r.), tra bei posticini e teatri, giusto per restare in allenamento. Vacanze normali un po’ al mare e un po’ in campagna. Scelgo dei posti da scoprire: mi piace vivere per un po’ in un posto diverso per riappropriarmi delle mie facoltà. Aspetto però il ritorno del Festivalbar ed ho già lanciato a Fiorello il mio grido accorato: solo lui sarebbe in grado di riportare quello spettacolo che sa accomunare gli stili, fa conoscere alle persone anche quello che non va a Sanremo, che non vende 90 mila copie ed è prodotto da gente che lavora, perché questo è un la-vo-ro. Sogno di fare la cantante da quando ho visto per le prime volte il Festivalbar in televisione: è uno spettacolo troppo grande che ci hanno tolto. Ci vorrebbe una persona con un grande cuore come Fiorello per abbattere i limiti della musica e restituirci il Festivalbar.
Paola PERFETTI
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