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Il mondo in una Vente Privee

Febbraio 21, 2013 by Redazione Lascia un commento

Headquarters_vente-privee.com_12

Si fa presto a dire vente-privee.com. Uno si sveglia presto la mattina, accende la sua bella macchinetta del caffè, e cosa fa? Controlla le offerte online sparate a raffica da questo e quel club dello shopping online. Perché l’e-shop è più comodo. Perché la comparazione prodotto-prezzo è immediata. Vetrine ben organizzate per articoli, oltre 2 mila marchi suddivisi in 35 differenti categorie prodotto; quindi trailer e musichette che fanno molto “jingle” ma poco advertising (siamo stufi della pubblicità che invoglia “ma non puote”); qualche pupazzetto simpatico e pure le campagne di stimati fotografi internazionali. Erwin Olaf ci è rimasto nel cuore.

Tu pensi che sia tutta una cosa virtuale: “tanto è web”. Poi, però, ti capita di essere invitato a passare dalla sede di Saint Denis, a nord di Parigi, e così, mentre sei in taxi diretto all’headquarter, realizzato nella sede delle vecchie tipografe del quotidiano francese “Le Monde”, ti rendi pure conto che quel lottatore di sumo che hai visto dal pc di casa qualche stagione fa sorregge per davvero un container rosa shocking. “Non sarà mica tutto rosa shocking in vente-privee.com?” Non proprio, ma quasi. Perché è la creatività a dominare. Perché se tu varchi l’ingresso della società trovi ad accoglierti un gorillone fatto di grucce di ferro (opera d’arte dell’artista David Mach, N.d.r.), e poi installazioni, fotografie (in esposizione permanente o in mostra nell’ambito di contest creativi tra professionisti interni), nomi di artisti amati dal patron-ideatore-fondatore Jacques-Antoine Granjon, che altrove, in situazioni più monotòne, parrebbero appena sale riunioni. Tanto per dirne una: uno dei comparti da 100 creativi della “factory” lavora sotto un’immensa “Ultima Cena” di Davide LaChapelle. Tanto per gradire.

“Quel pirata” di Granjon ci ha visto lungo con il suo stile hippy ma le idee di business ben chiare. Se non fosse stato così, i risultati non sarebbero questi: 1,3 miliardi di euro fatturati in un 2012 da crisi nera; 18 milioni di utenti registrati; crescita del +22% (il doppio del 2011); 6.100 vendite evento (+40% sull’anno precedente); oltre 2000 marchi distribuiti per 35 categorie merceologiche diverse; team di creativi da ogni parte del mondo (40 nazionalità), giovanissimi (l’età media è di 32 anni) e tutti con altissime tecnologie al loro servizio per portare il singolo oggetto di una collezione di qualche tempo fa a portata di click. Qui si parla di Motion Design, Home Design.

Qui, milioni di euro sono stati investiti per le attrezzature Canon con cui lavorano fotografi fissi dell’azienda insieme a oltre un centinaio di freelance ai quali la società mette a disposizione flash, obiettivi, generatori ed ogni strumento necessario per shooting e cataloghi prodotto. Post produzione e lavoro omogeneo finale con collage perfetto della messa a punto di ogni reparto: questo è il segreto.
Qui, 5 studi di registrazione e 4 musicisti sfornano all’anno 600 colonne sonore per il trailer di apertura alla vendita. Ci sono sound designer, rumoristi, cantanti… E’ quasi un peccato che tutta questa magia si esaurisca in pochi giorni di vendita. L’importante, però, è che “il cliente”, cioè l’azienda, non l’internauta finale, sia soddisfatta del risultato prodotto. Questa è la differenza: fidelizzazione della griffe e trattare il consumer come un “club member”. Non è cosa da poco in tempi di sfruttamento della socializzazione e investimento massiccio della comunicazione online.

La sede, a cui si aggiunge la Digital Factory by vente-privee.com da 3800 mq (già centro di una produzione audiovisiva numero 1 in Europa con 60 studi fotografici e video, 5 studi di registrazione, 15 mila foto realizzate ogni giorno), è un dedalo di spazi, in cui l’ambiente giovane e internazionale si mescola ad esempio nel comparto del Coordinamento operazioni di vendita, con i campioni di prodotti dei più diversi settori merceologici: si va dalla jeanseria di Cerruti 1881 ai passeggini Chicco, dalle calze ai costumi alle borse in raffinata pelletteria.

C’è il rosa, c’è il pupazzetto-icona Loukoulouc che si dice essere uscito da un uovo trovato da Granjon nel 1996 al momento della ristrutturazione dei locali; c’è la vista spettacolare, dall’alto, della Torre Eiffel e del Sacré Coeur de Montmartre, ma ci sono soprattutto gli eventi ed i brand.

E’ questa la rivoluzione che fa di VentePrivee NON un outlet ma un centro di destoccaggio al passo con i tempi. Qui vengono create le vendite evento online della durata di 3-5 giorni appena. Qui prendono corpo, testo, immagine e musica i brief dell’aziende sull’immagine da comunicare. Da qui risponde “Sofia Dell’Ambra”, il Centro Servizi ad hoc per parlare direttamente con l’utente e viene gestita, attraverso 12 hub logistici in Europa, la supply chain. Sempre da qui, poi, si generano in tempo reale informazioni di marketing strategico riguardo alle vendite che vengono condivise con la marca.

E’ con l’avvento dell’ ADSL in Francia, dal 2004, che gli affari per Vente Privee sono cambiati e sono cresciuti esponenzialmente. Nel 2001 avviene per “JAG”, come oggi Granjon viene affettuosamente chiamato dai suoi 1800 dipendenti,  la trasformazione da imprenditore della Cofotex, azienda specializzata ne destoccaggio all’ingrosso, in un colosso dell’e-commerce che continua a evolversi: “vente-privee.com è un’azienda fortemente Europea: oggi la Francia rappresenta circa l’80% del nostro business ma puntiamo nei prossimi anni ad equilibrare questo peso con quello degli altri Paesi. La strategia di crescita passa attraverso le nostre vendite-evento tradizionali, l’implementazione dei nuovi settori e lo sviluppo proprio nei Paesi europei, in particolare Italia, Spagna e Germania”, commenta Granjon.

Crescita che passa dunque attraverso l’Europa e una serie di nuovi servizi. Come il Rosedeal, ovvero buoni acquistabili sul sito da utilizzare nel punto vendita fisico del brand; oppure One Day, che propone ogni giorno un prodotto nuovo; o categorie come il ticketing ed i viaggi, o ancora il vino, di cui vente-privee.com è il primo venditore online in Francia. Fino ai “Pink Product”, ovvero capsule collections in co-branding con grandi marchi di diversi settori.

Non per campanilismo, ma i Francesi sono i primi internauti da battere sul tempo (sono 12 milioni di membri su 18 in totale sono una bella percentuale per tempistica). A ruota vengono i Tedeschi: “La Germania è un mercato estremamente importante, vuoi anche per il potere di acquisto e per la loro propensione all’acquisto in rete“, dice entusiasta Xavier Court, socio fondatore e Direttore Comunicazione & New Business.

Che prosegue: “In tre mesi, nel 2004, tutto è cambiato. vente-privee.com è nata nel 2001: per i primi anni siamo andati avanti foraggiando l’azienda con quanto guadagnavamo con le altre nostre rispettive professioni. La grande svolta è avvenuta con la diffusione di Internet e la capillarità dell’ADSL in Francia e da lì non abbiamo mai smesso di crescere”.

E ancora: “Per noi la parole chiave resta “qualità”, da declinare in produzione (lo sviluppo, la ricerca); logistica (la sua ottimizzazione); customer service (con un costo di 5 euro a contatto – fino a dieci volte tanto di quello dei tradizionali servizi clienti – vogliamo avere un rapporto diretto e trattare al meglio il nostro club member), il tutto per garantire la massima qualità alle marche e ai membri: oggi siamo il brand di moda preferito davanti a insegne come Galeries Lafayette o Zara”.

Eppure, oggi giorno, online, la scelta è quanto mai ampia: BuyVip si è “alleata” con Amazon e miete proseliti ad ogni passo nonostante il brusco -45% registrato nel fatturato a fine 2012 (qualcuno se n’era accorto?); Privalia fa incetta di seguaci insieme a Showroomprive; Yoox vince la sfida anche sul mercato italiano dove le vendite sono cresciute dell’11,8% nel quarto trimestre (dati preliminari del gruppo).

Che cosa convince di Vente Privee? Ci risponde il socio fondatore, Granjon
“Non ci sono loyalty, non esistono investimenti pubblicitari Google, advertising, Tv. L’unico grande merito è di aver creato un modello di vendita privata online puro. Un modello che nasce dalla conoscenza approfondita di un mestiere,  da un contatto diretto in primis con i brand partner con cui collaboriamo direttamente per proteggere e valorizzare la loro immagine di marca ed i prodotti. Dall’emozione generata dal nostro lavoro nasce il “passaparola” che rende Vente Privee memorabile e dunque porta i membri a fidelizzarsi al sistema di vendita. La portata, poi, di vendita-evento e la sua durata limitata costituiscono un elemento di eccezionalità che senz’altro ha un suo carisma”.

Ma non è finita qui…. Come dicono quelli bravi: “to be continued”.

Blanc Mesnil: uno dei magazzini di vente privee.com Digital Factory, vente privee.com Digital e creatività nell'headquarter vente privee.com headquarters_vente-privee-com_12 Musica e e creatività nell'headquarter vente privee.com Un frame del photo-film di Erwin Olaf per vente privee.com Digital Factory, vente privee.com Saluti dal gorilla dell'headquarter di Saint Denis

Paola PERFETTI

Archiviato in:Uncategorized

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