Burberry è un’azienda in buona salute. Lo dimostrano i conti dell’ultimo trimestre 2012, che posizionano l’azienda inglese ai vertici mondiali come redditività e performance.
– Ricavi totali pari a 613 milioni di sterline (+9%)
– Ricavi retail pari a 464 milioni di sterline (+13%), con un +6% delle vendite negli store comparabili
– Ricavi wholesale pari a 120 milioni di sterline (-5%)
– Ricavi licensing pari a 29 milioni di sterline (+4%)
– Sette store aperti, incluso il nuovo flagship a Chicago
– Outperformance del commercio digitale
– Attività record sui social media generati dalla campagna pubblicitaria per la primavera 2013
Secondo il CEO di Burberry, Angela Ahrendts, “nel terzo trimestre Burberry ha segnato una crescita del settore retail del 13% del sottostante, grazie a una settimana particolarmente solida in vista dell’approssimarsi delle festività natalizie. In un trimestre altrimenti difficile, spicca l’outperformance dei settori core outerwear, uomo e commercio digitale. Prevediamo un ambiente esterno globale ancora sfidante, sebbene notiamo opportunità continue di miglioramento della produttività nei nostri business esistenti, investendo, al contempo, nella crescita in aree, categorie di prodotti, canali e media sotto-penetrati“.
In sostanza, in buona salute sì, ma non trascurabile è stato l’apporto delle vendite natalizie per salvare una stagione altrimenti difficile, per Burberry come per tutto il comparto. Ora l’azienda è attesa alla prova del 2013: c’è da augurarsi che i suoi trench iconici la salvino da eventuali tempeste finanziarie.
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