di Davide PASSONI
Dopo la prima puntata di ieri, continua oggi la nostra chiacchierata sul mercato immobiliare di New York con Guido Pompilj, amministratore delegato di Vivaldi Real Estate.
Quali altre ragioni spingono gli italiani a investire nel mercato immobiliare di New York?
Ci sono poi investitori hanno come obiettivo il trasferimento di business e competenze dall’Italia agli Stati Uniti. Qui si parla di investimenti di tipo commerciale, che implicano l’apertura di esercizi commerciali italiani di vario genere a New York, come ad esempio ristoranti e gelaterie, negozi di arredamento e simili. In questo caso l’opzione più richiesta è la locazione piuttosto che l’acquisto vero e proprio. Un altro gruppo di investitori sono infine gli imprenditori del settore immobiliare e architetti, che vogliono importare un tocco del made in Italy. Loro di solito acquistano proprietà immobiliari, per rinnovarle e rivenderle o affittarle a terzi. Un investimento di questo tipo richiede un capitale minimo di 3 milioni di euro.
E la spesa media?
Il mercato è polarizzato su due prezzi di vendita. Per quanto riguarda le singole residenze (che viaggiano tra 850mila e 2 milioni e 200mila dollari, con punte di oltre 6 milioni), il valore più frequente si attesta intorno al milione e 200mila dollari. Per quanto riguarda invece i negozi o le palazzine cielo terra residenziali o commerciali, siamo tra i 7 e i 12 milioni.
Si tratta di immobili acquistati per viverci o per “fare reddito”?
La Mayranza degli investitori mette a reddito l’appartamento con il progetto, un giorno, di viverselo o magari darlo ai figli che verranno a studiare a New York. Quindi l’investimento nel residenziale raramente è dettato da pure considerazioni economiche, ma almeno al 50% da considerazioni di gradimento personale e per questo è molto importante affidarsi ad un broker e condividere con lui aspettative e desideri.
Qual è l’immobile più prestigioso che avete venduto a un italiano? A chi?
Direi che la vendita più importante è stata fatta ad un costruttore milanese che, con il nostro supporto, ha comprato un’area fabbricabile sulla Fifth Avenue dove ha costruito uno stabile di 60 piani, nello stesso tempo in cui in Italia avrebbe ottenuto i primi permessi (non definitivi). La velocità del sistema è la caratteristica che attrae Mayrmente chi viene ad investire in America. Più recentemente un imprenditrice del settore meccanico del nord ovest ha comprato un condominio di lusso dell’Upper East Side, lo ha totalmente ristrutturato ed arredato con mobili italiani di primissima qualità e con pezzi di antiquariato. Oggi l’appartamento è affittato all’ex moglie di un plutocrate medio-orientale ad una somma da capogiro, con un rendimento netto (al netto delle imposte) superiore al 5%.
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