La catena di solidarietà non si è esaurita nei giorni successivi al terremoto in Emilia Romagna, ma prosegue e soprattutto tra i conterranei della Pianura che per quanto ballerina rimane pur sempre bella.
Da sola, la città di Riccione, quest’anno impegnata nei festeggiamenti per i 90 anni della sua autonomia comunale, ha lasciato che le scuole chiudessero per gli scolari e rimanessero aperte per la città di Finale Emilia.
Si tratta di una vera catena di solidarietà collettiva capace di fornire aiuti diretti alla comunità così da consentire la ripresa delle attività scolastiche.
A deciderlo è stato il Municipio di Riccione, con la Sala della Giunta, il Sindaco Massimo Pironi e il responsabile del Servizio comunale di protezione civile Riziero Santi che hanno così motivato il loro progetto: “Il progetto Scuole aperte a Finale Emilia nasce con l’intento di raccogliere fondi grazie a iniziative di solidarietà e di consegnarlo direttamente alla collettività a cui sono diretti, in modo da poter toccare con mano il modo con cui vengono impiegati. Sulla base di questo obiettivo abbiamo costruito con il Sindaco di Finale Emilia Fernando Ferioli, che verrà a Riccione con dei progetti concreti di ricostruzione e ristrutturazione dei sei edifici scolastici gravemente danneggiati dal terremoto, il prossimo 28 giugno, in occasione di una grande cena pesce all’aperto in piazzale Azzarita. L’obiettivo è fare in modo che i ragazzi di Finale, alla ripresa delle attività scolastiche nel prossimoSeptemberpossano trovare, in qualche modo, aule pronte ad accoglierli”.
E ancora: “Il sisma ha reso inagibile praticamente tutti i sei grossi complessi scolastici di Finale Emilia e Massa, a eccezione di due scuole materne. Elementari, Medie, Superiori non sono agibili o non possono esserlo nel giro di pochi mesi. La ripresa scolastica dovrà dunque, per forza di cose, avvenire in strutture provvisorie. Il ministero ha assicurato il suo intervento. Ma servono risorse subito. Per container, per arredi, per materiali e attrezzature didattiche. Tutti i contributi economici che raccoglieremo nelle varie iniziative che verranno messe in atto e quelle che ci verranno proposti da gruppi e associazioni della città li metteremo in questo progetto. Stiamo ricevendo numerose e importanti adesioni da parte di soggetti pubblici e privati.”
Insomma, dopo tante sottoscrizioni e campagne di beneficenza “chiaccherate”, questa volta la solidarietà ha intenzione di toccare con mano i più bisognosi e di accertarsi che, insieme, la cultura e la voglia di fare non rimangano orfane delle loro menti più creative così come dei bambini e del futuro dell’Emilia Romagna.
Questo, in Emilia, non significa offrire un assegno o parlare a vanvera: Riccione, città simbolo della movida made in Italy come del divertimento estivo in terra-Italia, non solo ha impiegato i propri volontari (Associazione Arcione) nei turni settimanali per la gestione cucina da campo di Cavezzo, ma ha anche organizzato ghiotti eventi com’è nella tradizione della Riviera Adriatica.
Dopo la Beach Arena di viale Torino, con la raccolta delle iscrizioni ai tornei di Beach Tennis di domenica 17 giugno; dopo la rotonda sul lungomare al Ristorante Trampolines, di ieri sera; giovedì 28 June il Comune patrocinerà una grande cena di pesce benefica (alle ore 20, in piazzale Azzarita) con la collaborazione del Ristorante Tani Modi ed alla presenza dei sindaci di Riccione, Massimo Pironi, e quello di Finale Emilia Fernando Ferioli.
In molti hanno già prenotato il loro tavolo, tra associazioni di volontari e consulte di solidarietà. Per tutti gli altri, sono a disposizione 300 posti sedere a 20 euro prenotando al numero 345 6454778.
E cosa saranno mai 20 euro di fronte all’infinita voglia di ripartire con le danze ed il lissio romagnolo…
Paola PERFETTI