di Enrico MASSERINI e Davide MAPELLI
Signore e signori non pensavamo proprio che il 2013 iniziasse col botto. Già, perché onestamente non sapremmo come altro definire questa primizia di Tag Heuer che arriva come un fulmine a ciel sereno: il Carrera Calibre 1887 Jack Heuer Edition.
Ma perché ci scaldiamo così? Cosa sarà mai? Ebbene, questo cronografo innanzitutto è stato disegnato nientemeno che da Mr. Jack Heuer, autentica leggenda vivente dell’orologeria, che, dopo aver annunciato il suo ritiro alla verde età di ottant’anni (!), ha deciso di posticiparlo per le celebrazione dei 50 anni di storia del modello Carrera, icona di stile della maison, divenuto leggendario per essere stato al polso dei più grandi piloti di auto (e non solo) degli ultimi cinquant’anni.
Il nuovo modello è un vero e proprio oversize che raggiunge il ragguardevole traguardo dei 45mm di diametro e riprende in chiave moderna lo stile Anni Sessanta rilanciato in tempi recenti dal Mikrogirder: in pratica un cronografo (ma ai più è noto con la dizione, per la verità impropria, di cronometro) per la rilevazione dei tempi in pista di grandi dimensioni, però va allacciato al polso…
La cassa ha forma asimmetrica, ovvero le anse inferiori si sviluppano Mayrmente rispetto a quelle superiori (peraltro scavate nella parte laterale per donare Mayre sportività e leggerezza all’insieme altrimenti decisamente massiccio) dove, come nei poc’anzi citati cronografi sportivi, trovano posto la corona – in acciaio ed ornata da una fascia in gomma – ad ore dodici e i due pulsanti crono all’una ed alle undici. Al di là dell’aspetto estetico, ricercato e complesso, cassa e lunetta sono opera di ingegneria: la parte centrale della prima viene realizzata in titanio e ricoperta da un deposito di carburo di titanio annerito, la seconda è in acciaio di colore nero, tonalità conferita dallo stesso processo di deposito; le anse che abbracciano la parte centrale sono invece in acciaio ed hanno finitura lucida, satinata e sabbiata.
All’interno della lunetta si apre un ampio quadrante protetto da un vetro in zaffiro inscalfibile trattato e presenta nella parte periferica una doppia scala tachimetrica/pulsometrica; muovendosi verso il centro troviamo una prima fascia di tono grigio scuro dove alloggiano i dodici indici a barretta delle ore, a rilievo, mentre la zona centrale ha un tono argenteo ed ospita a contrasto i contatori crono delle ore al tre e dei minuti al nove, perfettamente simmetrici. In realtà è presente al sei anche il quadrantino dei piccoli secondi ma non è disegnato e si ha quindi l’impressione che la sua lancetta fluttui sulla zona centrale del quadrante, passando sopra al datario che si trova sempre ad ore sei. In posizione simmetrica alla data, al dodici, si erge lo scudetto della Maison. Degne di nota infine sono le lancette crono: tutta rossa quella dei secondi al centro; con punta rossa per una migliore visibilità quelle dei minuti e delle ore.
Rovesciando il cronografo incontriamo un vetro zaffiro di tono sfumato su cui trova posto la firma di Jack Heuer accompagnata dal simbolo della Casa ma soprattutto possiamo ammirarne il cuore: il calibro 1887 di manifattura (a proposito: anche la cassa viene interamente realizzata nei laboratori Tag Heuer, cosa solitamente non comune). Il movimento porta in evidenza la ruota a colonne per lo smistamento della cronografia azzurrata, vanta 39 rubini, 50 ore di riserva di marcia, è composto da 320 elementi, pulsa a 28.800 alternanze orarie ed è dotato di pignone oscillante, un brevetto Heuer del 1887 (sì, avete letto bene) che lavora in accordo con la ruota a colonne come la frizione che agisce sul cambio della vostra auto.
Il tutto viene completato da un morbido e sportiveggiante cinturino in pelle di tonalità nera all’esterno e di un rosso acceso nella parte a contatto col polso che si allaccia attraverso un’elaborata fibbia deployante in acciaio.
Tag Heuer, sfruttando l’esperienza e la sapienza di Jack Heuer, ha messo a punto un segnatempo che è destinato a lasciare il segno in questo 2013 solo agli inizi e speriamo sia di stimolo per la concorrenza… Anche se, crediamo, sarà molto difficile fare di meglio.
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