Come in tutti i settori anche in quello della moda ci si trova a dovere disquisire di problematiche legate al suo sviluppo e alla sua evoluzione nel corso degli anni. Queste discussioni, come ad esempio quelle legate agli eccessi stilistici a cui è giunta in questi ultimi anni, modificando profondamente il concetto di eleganza, portano a polemiche nei salotti buoni della moda così come tra le più prestigiose riviste, on e off line.
Polemiche che possono essere sterili e infondate, come quelle legate ad uno scetticismo diffuso che porta a pensare la moda italiana possa finire con il cambio generazionale, o che possono essere costruttive, come quella legata alla latitanza nell’haute couture che sfila a Roma delle più grandi maison della nostra nazione che continuano a scegliere Parigi per mostrare al mondo le loro creazioni. Positive, perché si auspica possano in qualche modo far riflettere gli stilisti, sempre più esterofili, a potenziare il prestigio del BelPaese scegliendo una volta per tutte la piazza italiana, e non solo per il Pret à Porter.
Ma, in mezzo a tutte queste polemiche, in fondo contano sempre e comunque i fatti. E per fatti intendiamo le belle realtà delle aziende di moda italiane, come ad esempio quella della famiglia Missoni, grande esempio umano e professionale, fiore all’occhiello all’estero e in patria della nostra moda. O come quella di Francesco Scognamiglio, designer napoletano che porta in alto la bandiera della nostra nazione (e della sua Napoli) vestendo le più grandi pop star mondiali e nostrane, da Madonna a Lady Gaga, passando per Emma Marrone e Paola e Chiara.
Pinella PETRONIO