di Paola PERFETTI
Successo per le passerelle dell’autunno inverno 2012-2013 ma anche in borsa, grazie agli ottimi risultati di fatturato raggiunti nel 2011. “Siamo siamo cresciuti a doppia cifra” – dice un soddisfatto Giorgio Armani all’indomani della sua prima occasione in Fashion Week.
Non di sole sfilate e proteste anti blogger è, infatti, Settimana della Moda, Milano Moda Uomo 2012 2013.
I catwalk e i grandi show, oltre ad essere dei validissimi contenitori di intrattenimento e stile, servono anche per fare cifre. E le code agli ingressi riservati ai buyer internazionali lo dimostrano.
Non è necessario stupire, basta fare bene e con stile.
A fare scuola in questo è Re Giorgio, che oltre a presentare una campagna advertising a dir poco sorprendente, fa riluccicare anche i conti del made in Italy.
Mentre la sua proposta per la prossima fredda stagione è un tripudio di uomini per bene “come impone la sobrietà di Monti”, con silhouette pulite, look composti per di più giocati in total blue, casual ma pur sempre raffinati – come il clima totale di austerity e crisi economica internazionale vorrebbero -, Lui, il mentore, Giorgio Armani, raggiunge risultati a doppia cifra e si lascia ad un’affermazione che, di questi tempi, sono in pochi a potersi permettere: “sono soddisfatto per il 2011 che si è chiuso bene, tenuto conto della situazione non facile del mercato. [..] siamo cresciuti a doppia cifra e nonostante i tempi difficili stiamo aprendo molti negozi in tutto il mondo”.
Facile a dirsi, lui di cognome fa Armani?! Non proprio, si lascia scappare il signore dello Stile all’italiana: “Questi risultati ci costano molta fatica” – ha commentato – “Il nostro lavoro è diventato sempre più difficile e competitivo, io mi limito a farlo con i miei vestiti e non mi allargo, se non con l’albergo, che però fa parte del mio business”.