Quando si nomina il marchio Lamborghini, gli occhi degli appassionati brillano. Si tratta di un’emozione che colpisce quanti conoscono la storia fatta di successi dell’ dell’azienda emiliana più famosa al mondo per le sue creazioni.
Una storia che comincia nel 1963, anno di fondazione della prima fabbrica di automobili, dopo una tradizione nella costruzione di trattori agricoli, voluta da Ferruccio Lamborghini. Scelta fortunata che in breve tempo ha portato in auge quelle opere di ingegneria meccanica considerate dai più vere opere d’arte, tant’è che a Sant’Agata Bolognese è possibili ammirarle in un vero e proprio museo.
Tra gli appassionati il “verde” è il colore prediletto (assieme all’arancio) per dar risalto ad una bella Lamborgini fiammante, ma da oggi le “Lambo” sono ancora più “green” e non solo nella carrozzeria.
All’attenzione maniacale per la meccanica, per le prestazioni da primato, e per l’eleganza della linea inconfondibile si aggiunge oggi la certificazione ISO 50001:2011, il più elevato certificato di “rispetto ambientale” concesso dai tecnici verificatori dell’istituto indipendente DNV Business Assurance. Niente rombi, o prove di velocità, questa volta a gareggiare per il premio non è sceso in pista nessun modello rombante, ma tutta la scuderia al completo.
Ciò di cui stiamo parlando è un premio al marchio e per scuderia intendiamo l’intero team che sta dietro alla nascita di ogni singola auto. Eccellenza che da oggi si rispecchia anche nell’attenzione dimostrata verso il rispetto dell’ambiente.
Per guadagnarlo alla Lamborghini hanno dovuto incrementare la cura per affinare le prestazioni energetiche coinvolgendo l’intero processo produttivo dalla progettazione alla produzione vera e propria.
Si tratta di uno sforzo della casa emiliana che ha avuto riverbero anche nelle scelte relative all’assistenza post-vendita, alla scelta dei materiali e con una saggia gestione del know-how complessivo. I nuovi traguardi di Lamborghini correranno d’ora in poi quindi su un doppio binario: da un lato le prestazioni (i fasti non si scordano mai) e dall’altro la riduzione di emissioni di Co2 nell’atmosfera.
Lusso “accattivante e ammiccante” che attrae tanto i giovani quanto i più maturi, grazie ad un buon mix di originalità e tradizione che ha fatto partorire veri e propri gioielli, fiori all’occhiello dell’automotive italiana (come non citare i modelli di punta per anni rappresentati dalla Gallardo e la Murciélago). In casa Lamborghini la qualità è d’obbligo. A testimoniarlo ci sono già le certificazioni ISO 9001 (gestione qualità) e ISO 14001 (gestione ambientale) a cui va aggiunta la certificazione EMAS (valutazione performance ambientale).
“Siamo davvero orgogliosi di avere ottenuto la certificazione ISO 50001, che consolida l’impegno di Lamborghini in tema di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. Stiamo inoltre portando avanti azioni e progetti che porteranno lo stabilimento a essere neutrale in termini di emissioni di CO2 entro il 2015. Questo impegno sul territorio va naturalmente di pari passo con lo sviluppo del prodotto, per il quale confermiamo l’obiettivo di riduzione del 35% di emissioni entro il 2015” – questo il commento di Stephan Winkelmann, Presidente e AD della Casa di Sant’Agata Bolognese.
Qualcosa sta cambiando, per il futuro il trend sembra essere confermato: lusso, qualità, raffinatezza ma spazio anche all’ecologia, dopotutto anche l’ecologia può diventare una (sana) moda.
Mirko Zago