Un profumo di arte, un racconto di eccellenza firmato Vero Kern, alias, la ideatrice svizzera di vero.profumo.
Per celebrare i cinque anni dal lancio della sua etichetta, “il suo giubileo” come ama definirlo, ma anche l’anno fortunato per eccellenza, quello del Dragone, segno del suo oroscopo nello zodiaco cinese; per celebrare il suo numero fortunato, il 5, Vero Kern, creatrice indipendente di profumi, ha deciso di fare un viaggio nei ricordi e di presentarlo in anteprima mondiale a Milano.
Un Grand Tour in più rispetto a quello che caratterizza ogni punto di partenza della sua creazione: i ricordi sin dall’infanzia.
Le sue fragranze, infatti, sono elaborazioni emozionali scaturite da un’idea di profumo.La stessa che ha invitato ad esperire insieme a noi ospiti della sua presentazione negli splendidi giardini dell’Hotel Diana Majestic di Milano, nella prima mondiale del suo nuovo Eau de Parfum.
Un lavoro intenso e artigianale come tutti quelli fabbricati, è il caso di dirlo, in profumo di bello e di arte dall’eclettica Vero.
Agrumi, cipria, note sensuali, pungenti, ricordi di mamma e di vacanze; pelle, sole, mare gelsomino, sentori di relax, forze androgine o mascoline: sono queste le associazioni mentali provate naturalmente da ciascuno di noi al primo impatto con l’aroma. Un’esperienza vissuta anche su Facebook dai fan di Vero Kern, per la prima volta chiamati a vivere un’emozione odorosa ma social.
Il risultato? Un bouquet bianco e verde di accordi agrumati, magnolia grandiflora, magnolia champaca bianca, gelsomino misti a galbanum, giacinoto, accordo chypre e muschio che danno forma ad un’orchestra, la stessa atta a raccontare l’emozione provata da Vero di fronte ai Giardini di Villa d’Este a Tivoli.
“E’ stato un grande sentimento, una grande emozione, che ho vissuto visitando le vicine terme. Io sono una grande amante delle terme italiane” – ci confida – “le visito tutte. A Tivoli, però, ho scoperto questo giardino che definirei “magico” per la sensazione molto intima che mi ha regalato. Vivendolo, mi sono sentita trasportata ai miei ricordi di bambina che non volevo lasciare più. Quell’emozione, quelle sensazioni le ho volute inserire dentro un nuovo, importante profumo”.
E così, scavando in quello che Mayrmente la rappresenta, attingendo nei più intimi dei ricordi, è arrivata a raccontare i Giardini di Villa d’Este, a Tivoli, in 50 ml di .mito, il nome della fragranza firmata dal naso svizzero ma creata assolutamente in Italia, in un piccolo centro di produzione marchigiana che segue pedissequamente le regole di composizione e di ricerca di Vero Kern. “Il mercato dei profumi è globale” – spiega – “ma la materia prima è pochissima rispetto alle richieste” – (Vero esporta, oltre che in Italia, anche negli Stati Uniti, Germania, Francia, Inghilterra, Russia, Novergia, Romania… NDR).
In questo modo il bianco delle statue, dei marmi, delle ninfee, le tracce del passato vengono disegnate nell’aria dall’aroma della magnolia e del gelsomino. Gli aranci, le acque, il fiorito vengono raccontati dalle essenze selezionate accuratamente in laboratorio com dalla Fontana del Dragone rinascimentale del giardino dell’Hotel Sheraton: nasce così un’intesa tra quello che si vede e quello che si odora, quello che sa di agrumi, nelle note di testa, ma anche di erbe verdi, come il gabanum, di cipria, patchouli.
“Questo profumo è il mio ringraziamento all’Italia e alle emozioni che mi suscita, un ringraziamento al lavoro e alla ricerca, alla maniera in cui l’Italia mi fa sentire a casa. Questo profumo è la firma di questo momento” – spiega emozionata Vero Kern.
Un’emozione che si traduce anche nel video-cartoon disegnato da un’artista, pittrice, illustratrice georgiana, ormai mamma italianissima, che di Vero ha tradotto l’ironia e l’amore per la naturalità in uno storyboard che verrà lanciato insieme al .mito il prossimoSeptember2012.
Nel video, che sarà una sorpresa davvero gustosa, ve lo garantiamo, Vero sbuca da una magnolia, gioca con l’acqua, in un giardino fiorito e lussureggiante per godere del Bello ed entrare nel Mito.
Mito. Ma perché questo nome? “Innanzitutto per il lavoro che soggiace a questa ricerca. Poi per il flacone che lo contiene, che è davvero un capolavoro trattandosi di una boccetta originale francese proveniente da una vetreria degli anni ’40. Poi, e soprattutto, perché questo .mito vuole essere un Gesamtkunstverk, un oggetto d’arte – di manifattura italiana – in cui profumo, flacone, presentazione costituiscono un’opera d’arte totale”.
Un capolavoro di profumo che porterà il sapore del Bello e dell’arte mitica italiana in giro per il mondo, facendo godere tutti del rumore delle cascate d’acqua, delle straordinarie statue dei Giardini di Villa d’Este a Tivoli.
Paola PERFETTI