Nel mare agitato della nautica italiana, Azimut Benetti fa una scelta coraggiosa: far rientrare in Italia la produzione attualmente locata nella sua unità produttiva in Turchia. Si tratta di un sito, quello di Orhangazi/Bursa, nel quale il cantiere italiano produce le proprie barche entry level che torneranno così tra i confini nazionali.
Ma… C’è un ma… Questa mossa comporterà la chiusura di un sito produttivo italiano, precisamente quello di Gropparello, nel Piacentino, che nei piani dell’azienda risulta “non più competitivo sul mercato mondiale”, non più strategico e quindi da chiudere. Una decisione che coinvolge il futuro di circa 200 dipendenti che, in un momento delicato come questo per l’economia, rischierebbero di trovarsi senza lavoro. Proprio per questo, Azimut Benetti starebbe valutando insieme alle organizzazioni sindacali un piano per poter ricollocare i dipendenti interessati dalla ristrutturazione.
Secondo il presidente del gruppo Azimut Benetti, Paolo Vitelli, “lo yacht è l’oggetto del desiderio, un sogno, un mito e noi vogliamo vedere questo sogno realizzato in Italia. Per raggiungere questo obiettivo e aumentare la produttività dovremo però ridurre i costi di struttura, accorciare la catena di comando, fare a meno nel breve periodo di alcune risorse professionali“.