Chi ha avuto modo di assistere ad una sfilata di Etro Moda Donna non avrà potuto fare a meno di notare l’assalto a mano armata di cui sono vittime i cuscini realizzati dalla maison, che l’ufficio stampa sistema sulle sedute di buyer e giornalisti per farli stare più comodi. “Ah, ma quello è stampa cachemire nei toni pastello… mi sa che quello a casa non ce l’ho. Quasi quasi me lo vado a prendere”. “Caspita, a me è capitato quello in paisley arancione, non mi piace molto. Adesso vado a prendermi quello in argento e me lo infilo in borsa”. Signori, voi davvero non potete immaginare l‘interesse che suscitano questi cuscini.
C’è gente che, sfilata dopo sfilata, ci si è arredata una casa. C’è gente che (voi non ci crederete) esce dalla sfilata con un cuscino stipato in borsa, due sotto le ascelle e uno in mano. E quanti posti servono per una sola giornalista? Uno, no? E allora, com’è possibile che c’è chi si porta a casa 4 cuscini? Li trafuga dalle altrui sedute. Come se non potessero permettersi di acquistare un cuscino firmato Etro. Parliamo di giornalisti accreditati, che non hanno lo stipendio di un operaio. Ma non è una questione di soldi, no. Se vai da Etro, quei cuscini devi averli, e più ne prendi meglio è. E se non ne prendi, perché magari sei in standing e sei una persona educata che mai e poi mai si permetterebbe di appropriarsi di qualcosa che non è sua allora sei uno sfigato. E stai pur certo che qualche altro standing se lo prenderà al posto tuo.
Ora, dopo avere fatto questa ampia e doverosa premessa, veniamo al terzo giorno di Milano Moda Donna, che per noi del Giornale del Lusso.it, si è aperto con lo show di Ermanno Scervino. Un Ermanno Scervino sempre più amato dalle celebrities italiane e internazionali, scelto per calcare i red carpet così come per i look di tutti i giorni. Un parterre speciale, dove spiccavano due eminenze del mondo del cinema e dello spettacolo – Margherita Buy e Simona Ventura – hanno assistito ad una sfilata che ha entusiasmato buyer e giornalisti, in un trionfo di eleganza e femminilità, in una vera esaltazione del Made in Italy.
Oltre a partecipare alla solita guerra dei cuscini, da Etro, gli ospiti invitati hanno avuto modo di deliziare i loro occhi con abiti e accessori proposti per la primavera estate 2015 da Veronica Etro. Quello che abbiamo visto in passerella non ha nulla di particolarmente innovativo, niente che si discosti dal dna della maison. Del resto quando si ha la fortuna di essere molto forti sul mercato proprio per quell’heritage fortemente etnico perché cambiare? Il fiore del paisley domina sempre incontrastato, le frange (l’invito alla sfilata anticipava già molto) danno movimento a poncho e tuniche, le stampe ricordano ora l’India, ora le praterie americane, le tuniche sono ornate da ciondoli amuleti arricchiti da frange, mentre la proposta per la sera si preferiscono fluttuanti abiti in seta dall’animo gipsy.
La sfilata di Missoni è un trionfo di leggerezza e di colori come bon bon. Dopo la pesantezza di anni infestati dalla crisi, dopo il macigno sulle spalle di posti di lavoro persi e stipendi ridotti ai minimi termini, la necessità più impellente è quella di essere più leggeri, di respirare. Non che la spada di Damocle della crisi non pesi ancora sulle nostre teste, ma, forse, quegli abiti in maglia, dolci e lievi, che raccontano di vacanze, di albe e di tramonti, vogliono quasi essere di buon auspicio. Le forme sono ariose e svolazzanti, gli abiti in maglia lavorata a rete, leggera come pizzo, si gonfiano con l’incedere delle modelle, i turbanti annodati sulla testa fanno pensare ad esotiche vacanze. Una collezione che è un piacere vedere, toccare, e che sarà un piacere indossare.
Geometrie, lampi di colore e forme affusolate possono considerarsi la sintesi della collezione primavera estate 2015 di Iceberg, brand con un dna fortemente legato alla maglieria, che se nella Fall-Winter dà il suo massimo, nella Spring-Summer sta facendo passi da gigante. Gonne asimetriche, shorts aderenti, pantaloni come una seconda pelle sono indossati con top e camicie di seta, con stampe colorate effetto graffiti.
Dulcis in fundo, a chiudere la nostra terza giornata di Milano Moda Donna arriva lei, Donatella Versace. Donatella che per la prossima primavera estate sembra quasi volere rinunciare ai suoi abiti ultra aderenti, dalla sensualità urlata e pare prediligere, assecondando i tempi senza per questo tradire la storia e la tradizione della maison, al loro posto abiti da giorno e da cocktail ricchi di geometrie e in colori caramella. La passerella è aperta da una serie di abiti total black dalle forme pulite ed essenziali con spacchi asimmetrici, che svelano la pelle, e bianche cuciture che regalano netti contrasti. Le greche, tanto care alla maison, in versione macro, decorano maglie e gonne, gli abiti reticolati come gabbie sensuali disegnate sul corpo, si alternano a tubini di pelle nera traforata, ad abiti accesi di un vibrante e scultoreo color blocking e per finire a scintillanti vestiti ricoperti di cristalli con ammiccanti inserti trasparenti che lasciano intravedere la pelle nuda.
Pinella PETRONIO