All’inizio c’erano sembrati un’invenzione pazzesca, i social network. Un modo semplice, veloce e anche divertente per ritrovare persone che non vedevamo dai tempi della scuola, per tenerci sempre in contatto con gli amici più cari, per avere un dialogo costante, anche a distanza, con la persona amata. Poi, non si sa come e quando sia successo, qualcosa ci è scappata di mano, e ci siamo ritrovati a vivere con gli smartphone in mano, con l’urgenza di comunicare al mondo cosa pensavamo, dove ci trovavamo, cosa mangiavamo, con chi eravamo.
Ci siamo ritrovati, insomma, a cena con la faccia tuffata sullo schermo del telefonino per vedere chi aveva messo like al nostro status o alla foto pubblicata del sushi che stavamo mangiando. E’ successo, insomma, che questi social network ci abbiano fatti paradossalmente diventare meno “social” con le persone che abbiamo accanto, immersi in una vita virtuale, che ci ha fatto perdere di vista quella reale.
La stessa cosa è successa nella moda. Se prima, infatti, durante la Fashion Week eravamo presi da quello che succedeva in passerella, nell’epoca dei social, abbiamo iniziato a sentire l’urgenza di raccontare al mondo quello che vedevamo. Le file di giornalisti e buyer, una volta spente le luci, sono oggi illuminate da centinaia di lucine provenienti dai nostri smartphone in perenne e febbrile attività. Manco ad un concerto di Vasco Rossi, quando canta Alba Chiara. Fotografiamo il look e lo mettiamo su Instagram, filmiamo le uscite e mettiamo il video su Facebook, diamo uno sguardo agli abiti e ne scriviamo su Twitter. Il risultato è che spesso ci perdiamo effettivamente la sfilata, ma soprattutto ci perdiamo la magia, l’atmosfera che si respira prima e durante lo show.
A dimostrazione di quanto detto, vi raccontiamo un pettegolezzo circolato tra giornalisti e buyer qualche Fashion Week fa. Dicono – e sottolineiamo dicono – che uno fra i più grandi designer italiani, vedendo il tripudio di tweet indirizzato al suo profilo proprio mentre sfilavano gli abiti abbia puntualizzato che gli ospiti erano stati invitati per assistere alla sfilata. Solo per quello. Scriverne in diretta, non permetteva loro di godersela a pieno. Se si fosse perpetrata questa cattiva abitudine, l’ufficio stampa avrebbe provveduto a non invitare più gli ospiti in questione. Provate ad indovinare chi è il grande stilista di cui sopra. E poi meditate.
Pinella PETRONIO