L’annuncio, come ormai sempre più spesso accade, è arrivato direttamente dai canali social del brand: Moschino ha nominato Jeremy Scott direttore creativo del brand.
All’indomani dei festeggiamenti in grande stile per i 30 anni del marchio, con una sfilata di pezzi storici e l’esibizione di Gloria Gaynor, Moschino ha deciso di aprire un nuovo corso. Dal 1994, anno della scomparsa prematura di Franco Moschino, alla guida del team creativo c’è stato il suo fidato braccio destro Rossella Jardini, che in questi 20 anni ha svolto un encomiabile lavoro nel rafforzare l’identità del brand, una missione difficile quando alle spalle c’è la storia, seppur breve di un genio controcorrente. E non sembra la classica frase di circostanza nei confronti della Jardini quella con cui si conclude il comunicato stampa di Moschino: “rimarrà sempre un’importante figura di riferimento”.
L’americano (è nato nel Missouri) Jeremy Scott, i cui lineamenti ricordano Jean Paul Gaultier negli anni in cui era ancora “L’enfant terrible”, vanta un curriculum di tutto rispetto: studi al Prett Institute di New York, una marchio eponimo dal 1997, collaborazioni d’eccezione con Christina Louboutin e Stephen Jones, ma anche con brand come Adidas, Swatch o Smart che ne confermano l’immagine pop. Amato dalla star attualmente sulla cresta dell’onda, da Lady Gaga a Miley Cyrus, saprà transitare tutto ciò su un marchio mainstream come Moschino? Alle passerelle dell’autunno inverno 2014 2015 di February, che segneranno il suo debutto, l’ardua prima sentenza.
Andrea VIGNERI
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