Scegliere il tessuto più pregiato, gli accessori più preziosi. Stare fermi, dritti in piedi, per farsi prendere le misure. Quello dell’abito sartoriale, fatto su misura, per ogni uomo è un po’ un rito, tanto che il sarto, quello del cuore che si conosce sin da bambini, diventa una sorta di amico, una persona di famiglia a cui essere fedeli nel tempo. Ma nel mondo dei social network e della rete, in cui tutto va più veloce, il concetto di sartoria si è notevolmente evoluto. Simone Maggi, Riccardo Schiavotto, Mattia Bernardi, Edoardo Iacopozzi e Alberto Vigada, anima e mente di Natural Gentleman.com, hanno ideato un sito internet sul quale, grazie ad un algoritmo, è possibile avere abiti tagliati su misura, senza doversi necessariamente recare in sartoria. Un attacco alle tradizioni del Made In Italy? Assolutamente no. Un modo, piuttosto, per per portare la tradizione sartoriale delle piccole botteghe direttamente online. Simone Maggi e Riccardo Schiavotto ci spiegano come
Com’è nato il vostro progetto?
RS: Ci siamo conosciuti al College des Ingenieurs, un MBA francese portato in Italia con il nome di Scuola di Alta Formazione al Management con sede a Torino. All’inizio dell’anno di corso, un po’ per gioco e un po’ a scopo didattico abbiamo deciso di lanciare questa iniziativa. Abbiamo investito i nostri risparmi per la creazione del sito internet.
Abiti sartoriali online: vi ritenete gli Zuckerberg della moda uomo?
SM: Zuckerberg ha creato un nuovo modo di comunicare tra le persone. Noi vorremmo comunicare alle persone il nostro Made in Italy attraverso una nuova esperienza d’acquisto. Credo che l’unica cosa che ci accomuni sia la volontà di innovare.
Raccontateci bene come funziona questo algoritmo che vi consente di realizzare abiti perfetti online.
SM: Tutto nasce dallo studio delle misure anatomiche del cliente e dalla modellistica degli abiti che proponiamo. Il sarto classico procede adattando il modello del suo abito alle misure del cliente andando ad effettuare tutte le correzioni necessarie per donare una vestibilità perfetta. Allo stesso modo noi andiamo ad operare su una serie di parametri alterando il capo in funzione delle misure anatomiche acquisite. Ogni presa misure viene analizzata e validata prima di passare alla realizzazione del capo. Contiamo nel tempo di affinare sempre di più l’algoritmo grazie all’esperienza acquisita sul campo. I temporary showroom in questo caso ci aiutano a validare il nostro algoritmo direttamente sul “campo”.
Con il vostro progetto si può risparmiare tempo e avere comunque un servizio perfetto. Non si rischia però in questo modo di far scomparire la bottega del sarto con tutto il suo retaggio di tradizioni?
SM: Tutt’altro! Stiamo lavorando per portare tutta la tradizione sartoriale di queste piccole botteghe direttamente online e farla vivere negli anni. Credo infatti che queste tradizioni rischino proprio di scomparire se non si riescono ad aiutare con il nuovo modo di acquistare. Stiamo assistendo ad un impoverimento in questo senso a favore di prodotti di scarsa qualità provenienti dalla Cina.
RS: Inoltre avviciniamo al mondo della sartoria persone che non hanno mai acquistato abiti su misura, spesso per una semplice mancanza di cultura verso il mondo del su misura.
La vostra è un’azienda biellese: quanto è importante il Made in Italy e il legame con il territorio?
SM:È alla base del nostro modello di business
RS: La volontà di portare online la qualità Made in Italy è alla base della decisione di creare questa azienda. Già in altre occasioni le eccellenze italiane sono state fatte proprie da aziende estere, che hanno saputo coglierne l’essenza e portarle sul mercato con strategie di marketing innovative. Si pensi al mondo del caffè con i casi di Nespresso e di Starbucks. Il nostro è anche un tentativo di creare un canale di vendita innovativo per la tradizione artigiana e sartoriale italiana.
Pinella PETRONIO