Quante vittime innocenti nel nome del gossip.
Alle volte anche un giornalista preparato può raccontare una notizia gettando delle infondate ombre su un professionista serio, motivato e padre di famiglia, con un entourage familiare sereno. È accaduto anche a noi quando, nei giorni scorsi, abbiamo pubblicato un articolo relativo all’attaccante della Sampdoria Maxi Lopez che, in maniera del tutto non intenzionale, ha offuscato la sua provata serietà, dentro e fuori dal campo, e quella della moglie.
Alle volte il reperimento delle fonti e la contestualizzazione delle notizie possono creare un cortocircuito per cui, optando per una forma di narrazione piuttosto che per un’altra, si può incorrere in uno dei pericoli più dannosi per chi fa questo mestiere: farsi prendere la mano dal piacere del racconto e correlare una dietro l’altra tante informazioni le quali, lette di seguito, possono dare una visione sbagliata della realtà. Un errore al quale nessuno, noi per primi, è immune e nel quale, purtroppo, siamo caduti.
E se è vero che “carta canta” e che quello che è scritto “manet”, molto più delle ciarle e dei pettegolezzi sussurrati all’orecchio, il pericolo di gettare delle inutili ombre, vogliamo sottolinearlo, rimane una delle più grandi trappole per chi è da questa come dall’altra parte dello schermo. Ci si cade, ci si scusa.
Per queste ragioni, quindi, ci scusiamo con il signor Maxi Lopez e con la sua famiglia per il disagio arrecato con la pubblicazione di quell’articolo.
Paola PERFETTI