Dicono che l’ambiente del calcio non sia per femminucce, che il maschilismo regni sovrano sui campi e negli spogliatoi. A guardare la copertina di Chi su cui appare un elegantissimo Gigi Buffon in impeccabile abito da sera e décolléte rosso fuoco, però, non si direbbe affatto. Il passo dai tacchetti ai tacchi a spillo a quanto pare non è, quindi, poi tanto difficile.
Va bene che nel circuito Juventus hanno dimostrato con la seconda maglia dello scorso anno – rosa shocking con macro stella stampata – di prendere ispirazione a piene mani dal guardaroba femminile, ma forse i tacchi potrebbero sembrare un po’ troppo. E infatti quella del portierone della Juve, che posa insieme ad altri due sex symbol, Matteo Marchtto e l’attore Marco Bocci (il Domenico Calcaterra di Squadra Antimafia), altro non è che una forte provocazione.
Abbandonati i guantoni e la divisa bianco-nera, ha deciso di mettere la sua faccia a disposizione dell’iniziativa Camminare fianco a fianco allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica contro la violenza sulle donne. Nei panni di intervistatrice sarà Michelle Hunziker, che da anni, insieme all’avvocato Giulia Bongiorno, si è fatta portavoce di tutte quelle donne che in silenzio subiscono maltrattamenti fisici e verbali, non avendo la forza di parlare, reagire e ribellarsi ad un amore malato.
Buffon, probabilmente, sente oggi ancora di più di doversi fare testimone, lui mito di tanti uomini, di questa causa. Voci di corridoio, infatti, dicono che il portiere della nazionale potrebbe essere in attesa di una bambina dalla sua Alena Seredova: “Se dovesse arrivare una figlia, vivrà la propria vita facendo tutte le esperienze che riterrà opportune per crescere, nella consapevolezza di avere due genitori come me e Alena sempre presenti e disponibili per qualsiasi necessità e per un consiglio” ha raccontato. E poi spiega il perché abbia scelto di calzare svettanti scarpe con il tacco: “Le metto come forma di provocazione e sensibilizzazione su un tema, come la violenza sulle donne, troppo spesso dimenticato”.
Più duro, invece, è Matteo Marchtto che nel nostro Paese pretende un inasprimento delle pene: “In Italia sarei molto determinato a inasprire le pene e a renderle immediate, quello sulla donna è uno dei crimini più odiosi, perché è un crimine di forza, di forza contro debolezza, allora ci vuole certezza della pena e una determinazione nell’applicarla quasi spietata”.
Non sappiamo se sia il potere dei tacchi a spillo a renderli così partecipi e combattivi nello schierarsi in maniera tanto forte contro un problema per troppi anni taciuto, ma se questo fosse necessario a mobilitare masse di uomini, beh allora saremmo pronte e disposte a cedere a chi volesse indossarle anche le nostre di décolléte.
Pinella PETRONIO
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