“La camicia bianca è un termine d’uso universale. Che ognuno, però, pronuncia come vuole”. Così sosteneva Gianfranco Ferrè, l’architetto della moda che ha fatto di questo capo una vera bandiera del suo stile, complice ovviamente la sua attenzione alla costruzione, che gli ha permesso di rinnovarla e trasferire un capo tipicamente maschile nel guardaroba femminile. Non fu il primo ad onore del vero, ma di certo è stato lui a fare scuola.
La camicia bianca come trend della primavera estate 2013 può sembrare una banalità: è mai passata di moda? Certo che no. Dalla divisa degli uomini d’affari a quella dei giovanotti in vacanza in qualche isola, che sia di cotone inamidato o di lino trasparente, c’è sempre nel guardaroba. E chiaramente anche in quello femminile.
Eppure in questa stagione abbiamo diversi brand che l’hanno proposta in una chiave assolutamente contemporanea, inusuale, particolare ma non stravagante. Un risultato difficile da raggiunge, solo la maestria sartoriale può permettere simili piccole rivoluzioni modaiole. Così è stato per Pier Paolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri che sembrano essersi ispirati agli abiti talari per la collezione Valentino estate 2013: ecco camicie di bianco candido, dalle maniche corte (da chierichetto) e volumi ampi. Stesso lavoro di proporzioni da Ports 1961 che le abbina a bermuda e non teme l’effetto trasparenze, pur rimanendo lontana da ogni pericolo da estetica metrosexual. Anzi la camicia bianca ribadisce grande virilità, come insegnano “i picciotti” di Dolce&Gabbana a zonzo con le loro camicie dal colletto ribattezzato “riviera”, pronto ad essere aperto e mostrare un torso abbronzato, sì da fare invidia.
Andrea VIGNERI
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