di Davide PASSONI
C’è una nota marca tedesca di abbigliamento sportivo che ha fatto di “Impossible is nothing” uno slogan d’impatto. Ma c’è anche un brand iconico dell’alta orologeria al quale questo slogan calzerebbe a pennello. Si tratta di TAG Heuer, maison che “l’impossibile non è un’opzione che considera”. Parola del suo CEO e Presidente Jean-Christophe Babin, che ha rilasciato questa intervista esclusiva a Il Giornale del Lusso.
TAG Heuer è uno dei marchi di alta orologeria più attivi in quanto a partnership e innovazione: che cosa c’è nel vostro 2012?
Puntiamo a segnare nuovi record di vendita, ma il successo non deve essere solo una questione di fatturato, ma la conseguenza di una nuova conferma in termini di immagine, grazie all’associazione di nuovi sofisticati prodotti destinati a cambiare il mondo dell’orologeria come il Mikrograph 1/100th presentato a Ginevra ad inizio 2011 e il Mikrotimer Flying 1000 presentato a Basilea, ad un consolidamento dal punto di vista commerciale dei nostri 4800 punti vendita multimarca e delle nostre 105 boutique monomarca, che arriveranno a 140 entro la fine del 2011. Un altro dei nostri grandi progetti è la conquista della Cina, destinata a diventare a breve il primo mercato del mondo. Per questo la Cina è la nostra futura priorità. Per avere successo in questo mercato dobbiamo adattare la nostra strategia con nuovi prodotti, nuovi design, nuove campagne pubblicitarie che possano rappresentare al meglio la nostra storia, dal 1860.
Parliamo di mercati: che ruolo ha per voi quello italiano e quali sono i mercati che vi danno le Mayri soddisfazioni?
L’Italia è uno dei primi 6 Paesi per fatturato. Inghilterra a parte, in cui la tradizione TAG Heuer è molto radicata, gli altri 5 Paesi si dividono equamente il podio. L’Italia è un mercato strategico, soprattutto considerando il numero di orologi venduti sul totale del numero di abitanti. Abbiamo lavorato intensamente negli ultimi anni per cercare di acquisire un posizionamento geografico ben bilanciato. Ad oggi possiamo dire che le vendite TAG Heuer sono ripartite per 1/3 negli USA, per 1/3 in Asia e per 1/3 in Europa.
TAG Heuer e lo sport: al legame strettissimo con i motori si affianca quello con la vela. Quali analogie tra i due mondi?
Lo stretto legame tra TAG Heuer e lo sport risale alle origini dell’azienda, quando il fondatore Edouard Heuer ha deciso di dedicare una parte dell’attività alla creazione di orologi sportivi in generale, cronografi in particolare. Forte dei valori di precisione, affidabilità e innovazione tecnica, Heuer diventò il primo marchio orologiero cronometrista ufficiale nelle manifestazioni sportive di più alto livello. Official Timekeeper dei Giochi Olimpici di Anversa nel 1920, di Parigi del 1924, Amsterdam nel 1928, Mosca e Lake Placid nel 1980. Sin dalle sue origini TAG Heuer ha supportato e sostenuto le sfide sportive e umane. ORACLE, il team a cui ci siamo legati in previsione dell’America’s Cup è il miglior team della vela, l’equivalente per questa disciplina dei nostri partner nell’universo dei motori : il team Vodafone McLaren Mercedes per la Formula 1 e Audi Sport per il World Endurance Championship e per la 24 Ore di Le Mans. Jimmy Spithill e Russell Coutts, che vanno ad aggiungersi al nostro team di ambasciatori, hanno lo stesso spirito delle nostre leggende dei motori, Alain Prost, Jenson Button, Lewis Hamilton e Sébastien Ogier. Tutti abbiamo in comune gli stessi valori di ricerca instancabile della perfezione, passione per l’innovazione, tecnologia all’avanguardia e design, amore per la velocità e la performance.
L’ultimo nato di casa TAG Heuer è il Mikrotimer Flying 1/1000. Siete una delle poche maison che osa, di tanto in tanto, sviluppare un concept watch per poi metterlo su mercato…
TAG Heuer è sinonimo di innovazione. Da più di 150 anni TAG Heuer ha dato vita a strumenti di misurazione dalla precisione più assoluta. Mikrograph nel 1916 è stato il primo cronometro a misurare il 1/100 di secondo, da qui nasce l’ispirazione per Carrera Heuer Mikrograph 1/100 di secondo, il primo e unico cronografo meccanico da polso al mondo in grado di misurare e visualizzare il 1/100 di secondo sul quadrante principale. Una delle nostre innovazioni più rivoluzionarie è stato il Monaco V4 nel 2004, un movimento meccanico che sostituisce un sistema di cinghie dentate e bariletti alle ruote e pignoni tradizionali. Il movimento del V4 è quello che noi intendiamo la nostra complicazione, quello che altri marchi realizzano tramite ad esempio i Tourbillon. Ma la strada per la ricerca della precisione assoluta è ancora lunga, le tecnologie possono evolvere all’infinito. Solo pochi mesi dopo aver presentato Carrera Heuer Mikrograph 1/100 di secondo abbiamo presentato Mikrotimer Flying Chronograph 1/1000 di secondo, con il quale abbiamo vinto il GP de l’Horlogerie di Ginevra nella categoria ‘sportivi’. Un cronografo meccanico senza precedenti, in grado di misurare e visualizzare il 1/1000 di secondo attraverso la lancetta dei secondi del quadrante principale. Questo nuovo avvincente primato fa di TAG Heuer l’unico marchio in grado di misurare il 1/10, il 1/100 e il 1/1000 di secondo con segnatempo meccanici. Le nostre aspettative sono di continuare a lavorare per migliorare ancora di più l’assoluta precisione già raggiunta.
Quale modelli vorrebbe “sottrarre” ai suoi competitor per renderli più… innocui?
Il DNA di TAG Heuer è talmente unico che non ci sentiamo in competizione con nessun altro marchio. Dal 1860 TAG Heuer lavora con passione e istinto per l’innovazione per dare vita ai migliori cronografi sul mercato, cercando sempre di superare i propri traguardi. Si potrebbe dire che siamo i nostri stessi competitor!
Facciamo un gioco, a risposta secca: Monaco o Autavia?
Monaco.
Carrera o Aquaracer?
Carrera.
Silverstone o Link?
Link.
E oggi, che cosa porta al polso?
In questo periodo mi piace indossare Carrera Heuer Mikrograph 1/100, la migliore incarnazione dell’incessante ricerca di TAG Heuer per la perfezione e l’innovazione. Accanto ad uno dei movimenti cronografici meccanici più interessanti del mercato orologiero, TAG Heuer ha disegnato una cassa e un quadrante fedeli ai 150 anni di tradizione, ma nello stesso tempo rivisitati in maniera iconica. Un capolavoro unico nel suo genere. Non ci sono dubbi che questo risultato non esaurisce se stesso, come è già stato dimostrato a Basilea con il Mikrotimer Flying 1000, rivoluzione di tutte le convenzioni orologiere e di design. L’impossibile non è un’opzione che TAG Heuer considera.