Gli Oscar 2014 segnano un trionfo per lo stile italiano, l’ennesimo, ma non per questo meno importante, a dispetto dei presuntuosi esperti stranieri che vorrebbero ridimensionarci o dei soliti esterofili disfattisti.
All’estero, ancor prima di parlare del film, a Toni Servillo veniva puntulmente richiesto di parlare delle eleganti giacche colorate e dei cappelli Panizza senza i quali Jep Gambardella non sarebbe mai potuto diventare quel “carattere” che invece è. La grande bellezza di Paolo Sorrentino, che a distanza di 14 anni ha riportato in Italia l’Oscar come migliore film straniero, ha affascinato il pubblico americano e straniero anche per la sua estetica, per un’eleganza che ci viene sempre riconosciuta e invidiata. Al pari della sagoma di Marcello ne La dolce vita, stiamo certi che quella di Jep è destinata a rappresentarci negli anni prossimi, non a caso La grande bellezza è già un’espressione proverbiale.
Il secondo motivo di orgoglio si nasconde dietro l’Oscar per i migliori costumi vinto da Catherine Martin per l’opulento guardaroba de Il grande Gatsby che lo si deve anche in una considerevole misura a Miuccia Prada. Nascono dall’immenso archivio delle collezioni Prada e Miu Miu gli abiti di Daisy/Carey Mulligan e tutti i look femminili delle numerose comparse del primo caotico party da sogno. Gli esperti di “pradese” hanno riconosciuto stagioni, temi e collezioni degli abiti riadattati opportunamente, ma neanche troppo. E sul palco invece la costumista è salita a ritirare il premio con una delle iconiche stampe primavera estate 2014.
Infine bisogna registrare il successo della moda italiana sul red carpet. L’edizione 2014 degli Oscar ribadisce la tendenza white che già l’anno scorso si era imposta (ricorderanno tutti il vaporoso abito bianco di Jennifer Lawrence che le costò anche una caduta al momento della premiazione). Ma la vera tendenza è tornare a vestire i grandi marchi del made in Italy.
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Raggiante Cate Blanchett in un Armani Privè etereo ed opulento al tempo stesso, leggero eppure così lavorato, abbagliante, ma discreto. A lei va il premio di best dressed della serata, in un’edizione che però ricorderemo tra le più equilibrate. Pochi orrori/errori infatti si sono registrati sul bagnato red carpet.
Lady Gaga prosegue la sua storia d’amore con Versace e da perfetta testimonial ha vestito i panni della sirena di Donatella sul tappeto rosso più importante dell’anno. Amy Adams in Gucci (molti dei look che sfoggia nel film American Hustle sono firmati con la doppia G) è apparsa in gran forma in un abito blu a sirena, mentre Anne Hathaway ha osato di più: un corpetto di cristalli luccianti come una sfera da discoteca impreziosiva il suo abito nero, anch’esso creato da Frida Giannini.
Tra le best dressed della serata anche Lupita Nyong’o che ha ritirato il suo primo Oscar con indosso un abito creato per lei da Prada che conferma, ad ogni red carpet, sofisticate scelte in tema celebrities. A dispetto delle dichiarazioni della vigilia, sul red carpet è apparso anche uno splendido abito firmato Roberto Cavalli: nonostante lo stilista avesse dichiarato di non volere vestire nessuno in occasione della manifestazione, ecco a sorpresa un sontuoso abito bianco indosso a Kristen Bell. In fondo “Italians do it better”, no?
Andrea VIGNERI