Nonostante la rinnovata esplosione negli ultimi anni del mercato delle tradizionali reflex ad obiettivi intercambiabili, le fotocamere bridge, pratiche come una compatta ma funzionali come una reflex, non hanno perso né il fascino né gli acquirenti dei primissimi Anni ’90 quando l’Olympus lanciò la sua pionieristica IS 1000. Ed è così che quasi 25 anni dopo l’uscita della prima bridge della storia, la Pentax ha presentato al mondo la sua prosumer di punta: la XG-1.
Tutto ruota intorno, inevitabilmente, ai due elementi cardine del corpo macchina: il sensore da 16 megapixel, in grado di scattare a una risoluzione massima di 4608 x 3456 pixel, e lo zoom ottico 52x, che copre dalle focali ultragrandangolari da 24mm a quelle superteleobiettivo da 1.248mm (nel formato 35mm). Sul dorso della macchina che sarà in vendita da metà August si trova un monitor LCD ad alta risoluzione da 3 pollici con circa 460.000 punti.
Per quanto riguarda la registrazione di filmati, l’ultimo modello della casa fondata nel 1919 da Kumao Kajiwara a Tokyo permette il Full HD utilizzando il formato H-264 con fotogrammi da 1920 x 1080 pixel e proporzioni 16:9.
JM