Quanti uomini possono dire di essere legati alla stessa donna da trent’anni, e pure con un certo successo? Piero Cividini è uno di questi, pensate che il suo legame con Miriam Cividini è intrecciato con un ago e filo a dir poco eccellenti. Una storia trentennale che, anno dopo anno, sa rinnovarsi.
Erano gli anni ’80 quando la moda si divideva letteralmente a metà: da una parte i “paninari”, dall’altra l’haute couture.
Lontano dai clamori, nella tranquillità delle montagne orobiche, Cividini cominciava a intrecciare la storia del suo marchio tra produzione di maglieria e cachemire, “tecnologie delle mani” e maglie tubolari, il tutto raggiungendo un successo commerciale forte delle scelte più audaci, pensate per una clientela esigente.
Prima Milano Collezioni 1997, 1998. Poi presentazioni ed inviti selezionati, ma oggi, anzi, sabato 22 settembre, si torna in passerella.
Una scelta ardua visti i tempi duri: ce la raccontano direttamente i suoi protagonisti.
Cividini torna a Milano Moda Donna 2012. Perché la scelta è caduta proprio su questo palcoscenico?
Cividini è un marchio italiano, i suoi prodotti sono fatti interamente in Italia, le sue lavorazioni artigianali sono possibili grazie ai molti artigiani italiani che mettono a disposizione di Cividini il loro sapiente know how, Milano è la vetrina internazionale del made in Italy. Tutti questi sono validi motivi per calcare il palcoscenico di Milano Moda Donna.
Che cosa rappresenta per Cividini il mercato di Milano, se esiste ancora un mercato del fashion sotto il cielo della Madonnina?
A Milano il DNA metropolitano della collezione Cividini trova l’ habitat naturale; il suo stile, riscontro ambientale. Le milanesi sanno cogliere il valore della qualità e dello stile pulito di Cividini, ne sanno apprezzare l’artigianalità e il rigoroso design celati nella semplicità dei suoi capi.
In tempi di crisi tutti tirano i classici remi in barca: come mai la decisione, proprio ora, di tornare in passerella? Questo significa un aumento dei fatturati del brand?
Significa che si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel, i mercati extra europei stanno uscendo dalla crisi, sono in crescita e questo è di buon auspicio anche per l’Europa che è stata raggiunta per ultima dalla crisi. Gli investimenti si fanno pensando al futuro.
Quali sono i personaggi chiave del successo di Cividini?
Fornitori di materie prime di qualità , laboratori artigiani specializzati nella trasformazione “ slow “ , design moderno e rigoroso sempre fedele al proprio stile; questi sono gli artefici del successo di Cividini.
Bergamo e Milano: quanto si sente “milanese” Cividini e quanto è legato al territorio?
Bergamo è il luogo degli affetti, il luogo dove pensare, sperimentare, realizzare quello che poi a Milano, vetrina del Made in Italy, diventerà internazionale. Milano è modernità, design, cultura irrinunciabili elementi del progetto Cividini.
E dunque, quanto e come esporta il suo made in Italy nel mondo?
L’export incide all’ottanta per cento sul fatturato. Dall’Europa agli Stati Uniti, dalla Russia all’Estremo Oriente in particolare il Giappone dove Cividini è presente con Corners e shop in shop nei migliori department stores. Prossima apertura in primavera di uno shop in shop nel Deparment Store Takashiimaya di Osaka.
A quale mercato estero guarda Cividini, se c’è un Paese “da conquistare”?
Da alcune stagioni stiamo monitorando il mercato cinese dove, dopo l’avvenuta penetrazione dei grandi marchi, si sta dimostrando interesse anche per dei marchi di nicchia quale è Cividini; crediamo che nei prossimi anni si creeranno le condizioni per una nostra presenza anche su quel mercato.
Insomma, anche dopo il grande evento di Milano ne vedremo delle belle…
Paola PERFETTI