Tutti in barca o maxi yacht per allontanarsi dalla calura della terraferma oltre che dalla ressa delle spiaggia? Sì, ma dipende dall’imbarcazione.
UCINA, Confindustria Nautica, si dice soddisfatta: il Governo ha accettato le istanze presentate con grande determinazione dall’Associazione di categoria nel corso degli ultimi mesi ed ha dato mostrato una buona apertura nei confronti del Decreto del Fare offrendo un’opportunità di ripresa del comparto nautico e la variazione dell’imposta sul possesso delle imbarcazioni. Inoltre, sono state ampliate le norme relative al noleggio occasionale.
La Nautica è una delle eccellenze del Paese che, negli ultimi anni di crisi, ha pagato il prezzo di 18.000 posti di lavoro persi. Per questo motivo UCINA Confindustria Nautica aveva insistentemente chiesto uno “shock positivo” per rimettere in moto l’economia del settore e della sua filiera turistica, come negli anni successivi al 2002 quando, con con pochi interventi fiscali e normativi, il settore in soli cinque anni aveva raddoppiato gli addetti e portato allo Stato un gettito IVA di 900 milioni di euro.
Il “Decreto del fare” approvato dal Consiglio dei Ministri, dunque, porta con sé due disposizioni che potranno dare un impulso per il rilancio dell’industria e del turismo nautico.
La prima riconsidera la tassa di possesso sulle imbarcazioni a vantaggio delle unità di piccole e medie dimensioni, lasciando invece intatto l’importo per i maxi yacht. Non dovranno dunque pagare la tassa i possessori di imbarcazioni fino a 14 metri. Avranno aliquote dimezzate le unità da 14 a 20 metri.
La seconda disposizione riguarda il noleggio occasionale da parte del proprietario dell’imbarcazione da diporto: va eliminato il tetto di importo (30 mila euro) precedentemente fissato per l’applicazione del regime forfettario al 20% e, di contro, fissa un limite in giornate annue in cui poter svolgere tale attività (60) a tutela degli operatori commerciali del settore.
“Le scelte del Governo, che certamente rappresenteranno una leva importante per portare il nostro comparto fuori dalla crisi, riflettono anche un cambio di percezione della nautica e del diportismo che ci auguriamo venga recepito anche a livello di pubblica opinione, restituendo agli imprenditori del settore l’orgoglio di rappresentare una delle migliori eccellenze italiane che il mondo intero ci riconosce”, è stato uno dei commenti del Presidente di UCINA, Anton Francesco Albertoni, che proprio una decina di giorni fa aveva parlato di “possibile salvataggio del comparto mare, in Italia”.
Insomma, finché la “barchètta” va lasciamola andare. Cantieri navali e produttori eccellenti nel nostro Belpaese non potranno che beneficiarne, così come, magari, al largo, quest’estate, oltre a russi e cinesi potremo trovare qualche italiano in più.
Paola PERFETTI
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