Facce rilassate e abbronzate, grande ottimismo ed entusiasmo, il tutto reso più piccante da un pizzico di immancabili polemiche. Il comune di Milano apre le porte del suo salotto buono, sala Alessi, alla Milano della moda, che presenterà le sue collezioni durante la Fashion Week, che partirà il 17Septembere si concluderà il 22 settembre.
Un calendario, denso di eventi e manifestazioni, alcune delle quali aperte al pubblico per far sì che anche la cittadinanza possa godere dell’atmosfera elettrizzante, gravida di creatività e bellezza, della Settimana della Moda, una settimana piena di sfilate – per un totale di 138 collezioni tra presentazioni e show -, con largo spazio dedicato ai giovani emergenti. “La casa milanese si apre a tutti, così la fashion week sarà ancora più aperta del passato“, commenta il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia.
“Milano Moda Donna –September2014 si preannuncia una settimana ricca di energia, innanzitutto quella dei giovani talenti, ai quali abbiamo riservato un’attenzione particolare con una buona distribuzione delle loro sfilate nel calendario. Poi quella delle aziende che affrontano le difficoltà della crisi economica partecipando ancora più numerose alle sfilate. Quindi l’energia dei milanesi, che attraverso i tanti eventi aperti alla città, saranno invitati a partecipare alla settimana della moda. Iniziative che invitano Milano a scoprire le molteplici contaminazioni tra il mondo della moda e i mondi dell’arte, della cultura, del cinema“, spiega Jane Reeve, Ceo di Camera nazionale della moda italiana.
“Anche grazie al nuovo sito dedicato alla Fashion Week (milanomodadonna.it), ricco di contenuti editoriali costantemente disponibili, sarà possibile seguire in diretta, da ogni angolo del mondo, la prossima edizione di Milano Moda Donna. ‘Feel the Milan Fashion Week’ è l’augurio che rivolgo alle maison che stanno preparando i loro eventi, agli addetti ai lavori e tutti i milanesi“, continua la Reeve.
Tra gli eventi che sicuramente catalizzeranno l’interesse del pubblico della moda, ma anche degli appassionati di cinema, la mostra fotografica, dal 17 al 22 settembre, dedicata a Sophia Loren, icona di stile (tributo sincero da parte della città di Milano alla grande attrice partenopea che proprio quest’anno compierà ottantanni), oltre alla prima edizione del Fashion Film Festival Milano, evento internazionale creato da Constanza Cavalli Etro, le cui proiezioni si terranno 14 e 15Septemberpresso il Piccolo Teatro Grassi.
Un calendario fitto fitto di eventi, quindi, ma un calendario che ha anche fatto discutere per via della diminuzione delle giornate dedicate a sfilate e manifestazioni e per l’assenza, ancora di Dolce&Gabbana (che sfilano fuori calendario). Ad accorciare la sei giorni di moda anche la scelta di Giorgio Armani di sfilare al sabato e non più lunedì, cosa che di fatto costringeva la stampa estera a rimanere a Milano anche nel giorno per tradizione dedicato agli esordienti.
A chi ha chiesto il motivo di questa significativa riduzione, Mario Boselli, presidente della Camera Nazionale della Moda, con forza e vigore ha risposto: “La verità è semplice. Delle due l’una: o facciamo come i francesi, che hanno un calendario immutabile con slot fissi che nessuno chiede di cambiare e che vedono la presenza di grandissimi nomi nel primo e nell’ultimo giorno, oppure la settimana si accorcia. La turnazione non è una soluzione. Armani ha fatto la sua scelta, sempre legittima, ma ci sono altri grandi nomi del made in Italy che potrebbero fare quello che faceva lui: mettersi all’ultimo giorno per trattenere tutta la stampa internazionale in città fino alla chiusura di Milano moda donna“. Peli sulla lingua? No grazie.
A noi tuttavia, il dubbio che dietro la scelta di Armani di sfilare al sabato anziché il lunedì ci sia Anna Wintour, un po’ rimane. Si sarà, forse, il Re della moda stancato di non vedere più la Regina delle Nevi in front row al suo show?
Al di là delle polemiche, tuttavia, i segnali positivi di crescita del fatturato dell’industria della moda fanno ben sperare, anche se il mercato russo e, più in generale, l’incertezza geopolitica preoccupano un po’. Commenta Boselli: “La buona notizia, tuttavia, è che l’euro ha cominciato a deprezzarsi rispetto al dollaro. Siamo intorno a 1,30 e siamo contenti, anche se l’auspicio sarebbe di avvicinarci alla parità con la moneta americana. Al momento dell’introduzione della moneta unica, in fondo, il cambio era 1,18, quindi per me non è utopia”
Pinella PETRONIO