Il 2013 si è aperto con i migliori auspici per Prada.
Il primo semestre dell’anno, infatti, ha fatto registrare più utili che nell’intero anno fiscale chiuso nel 2011, quando l’annata si era chiusa con 250 milioni di profitti.
Ma, se il fatturato 2011 era l’ultimo prima del collocamento sulla Borsa di Hong Kong, ora le cose sono cambiate e l’azienda sembra proseguire su binari che non conoscono ostacoli.
Infatti, nonostante il primo trimestre dell’anno non sia stato brillantissimo, i ricavi registrati sono in aumento dell’11%, pari a 1,72 miliardi, con profitti in crescita del 7,6%, pari a 308 milioni.
Per la prima volta da quando il gruppo del lusso è quotato in Borsa, il tasso a cui crescono i profitti è inferiore rispetto a quello degli utili.
Il motivo è dovuto al cambio, sempre meno favorevole, ma anche ad una pressione fiscale stellare, soprattutto se la si confronta con il primo semestre 2012.
Inoltre, in questo periodo sono stati fatti nuovi ed importanti investimenti per l’apertura di nuovi negozi, costati complessivamente 293 milioni.
Anche il calo del canale wholesale e il forte rallentamento delle vendite in Europa, in rialzo solo del 5,6%, certo non hanno giovato al Gruppo.
L’incremento a una sola cifra degli utili non corrisponde però alla crescita del margine lordo, salito del 17,4% a 551 milioni e con quella del risultato operativo, che è cresciuto meno dell’ebitda ma comunque del 16%, a 458 milioni.
Patrizio Bertelli, Ceo di Prada, ha così commentato questi dati: “Siamo soddisfatti di questi risultati i ricavi sono cresciuti in ogni Paese in cui il gruppo è presente e abbiamo anche migliorato i margini operativi“.
Vera MORETTI
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