di Alessia CASIRAGHI
Cos’hanno in comune Richard Gere, Diane Keaton e Catherine Deneuve con un certo Giorgio Armani, Mon. Ralph Lauren e l’indimenticabile Yves Saint Laurent? Un aiutino: un seducente gigolò, una cantante nevrotica e una ricca moglie borghese annoiata. Non vi dicono ancora nulla? Armani, Lauren e YSL sono solo alcuni dei nomi degli stilisti che hanno prestato le loro creazioni al cinema. Come dimenticare il cappotto rosso indossato da una giovanissima Deneuve in “Bella di giorno”? O, in tempi più recenti, lo splendido abito di nozze di Carrie Bradshaw – anche se in fine dei conti, non ha portato gran fortuna alla sposa – disegnato da Vivienne Westood per “Sex and the city – il film”?
In alcuni casi sono stati gli stilisti a trasformarsi in celluloide come nel caso di Valentino, celebrato con “The last Emperor” o di Giorgio Armani, protagonista di “Made in Milan”, il documentario girato da Martin Scorsese negli anni ’90 sul fashion designer piacentino. O può accadere che siano proprio gli stilisti a scegliere di cimentarsi dietro la macchina da presa: un esempio su tutti Tom Ford, che nel 2009 ha girato il patinatissimo “A single man”, scegliendo come protagonista l’attore britannico Colin Firth.
Ripescando nella storia del cinema, indimenticabili gli abiti disegnati da Givenchy per la sua musa: Audrey Hepburn. Dal tubino nero di “Colazione da Tiffany”, al meraviglioso abito bianco indossato dall’attrice in “Sabrina”. E poi ancora il look di Barbarella, che ha fatto la storia del cinema degli anni ’70, è stato creato appositamente per Jane Fonda dallo stilista spagnolo Paco Rabanne. E’ frutto dell’estro di Jean Paul Gaultier il look eccentrico e avveniristico di Milla Jovovich ne “Il quinto elemento” di Luc Besson, mentre sono firmate Roger Vivier le storiche ballerine nere con fibbia indossate dalla Deneuve nel già citato “Bella di Giorno”.
Ha scelto invece di rendere oMay ad una grande fotografo di moda, David Bailey, famoso per i suoi servizi su Vogue, Michelangelo Antonioni nel film “Blow up”. La swinging London fa da sfondo ad un misterioso omicidio, consumato fra set fotografici e modelle scheletriche. Ed è proprio una di loro, Veruschka, nella parte di se stessa, a comparire nella celebre scena della shooting del film.
Domanda trabocchetto finale: nella zuccherosa versione di “Marie Antoinette” girata da Sofia Coppola nel 2006 con Kirsten Dunst, compaiono, inaspettatamente per l’epoca, un paio di sneakers? Da chi sono firmate?